Era forse meglio non approfondire?
In merito all'abbandono dell’aula Consigliare da parte della minoranza vestonese Aldo Vaglia non ci sta a passare per quello che racconta balle. E ritorna sull'argomento.

 
Egregio direttore,
 
pizzicato nell’orgoglio ed irritato per le offese, ho voluto approfondire gli argomenti e i motivi che hanno spinto l’opposizione ad abbandonare l’aula consigliare. La realtà m’è sembrata peggiore di quanto, con tutta la buona volontà, potessi immaginare.
La prassi di votare in un’unica soluzione sul punto, recependo le controdeduzioni, era stata indicata dal segretario, come normale nei comuni, ad inizio seduta e da tutti accettata.
 
Anche al punto 18 (come in altri) si è votato in unica soluzione, ma pur riformulando le osservazioni secondo indicazioni della minoranza il punto non ha ottenuto voto favorevole. Sembra che una disputa, su un capannone costruito in zona agricola e destinato ad allevamento di polli (con relativo carro- ponte), non sia piaciuta all’attuale capo gruppo di minoranza, Sindaco ai tempi della costruzione del manufatto.
 
Perché allora il punto 51 doveva ricevere un trattamento diverso, forse perché gli alpini di Nozza non si preoccupavano di chiedere la ricostruzione della sede una volta abbattuta, come hanno tentato di far credere gli emissari in alcuni interventi?
No di certo. La balla non sta in piedi.
Nel C.I.S. 1 “destinazione terziaria”, si specifica nelle prescrizioni, per la riqualificazione complessiva della piazza del mercato e dell’edificio ex Montesuello: “la demolizione e spostamento della sede degli alpini”.
 
Cosa c’era allora che non andava al punto 51? Forse non andava che un privato, molto vicino alla minoranza, volesse costruire un condominio sulla scarpata della Brina al posto dei parcheggi previsti dal Comune?
I giovani che volevano approfondire con me e Corradini l’argomento dovremo cercarli a “chi l’ha visto?”; facevano i furbetti e “ciurlavano nel manico”  per sviare l’attenzione.
 
L’azione, palesemente depistatoria, lascia in penombra gli esecutori materiali, ma non sicuramente i mandanti.
E per concludere sul metodo della partecipazione e dell’informazione.
Sicuramente la partecipazione e l’informazione della maggioranza non sono state sufficienti, ma io ricordo assemblee organizzate e volantini distribuiti, non solo quando si era in minoranza, ma quando non si era nemmeno in consiglio comunale.
 
Mi sembra inoltre che, non si possa chiedere come forma di partecipazione, la cogestione delle ”perequazioni”, facendosi da garanti di un’ipotetica “sperequazione” sulle possibili aree di espansione. (questo più che partecipazione è “inciucio” e “clientela”)
 
Ho scritto tutti i “forse e i sembra” che mi sembravano dovuti, consapevole che questa è solo una campana, sarò felice d’essere smentito e di sentire finalmente un’altra versione.
 
Aldo Vaglia
 
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