Le «catene» di San Rocco
di val.

Non appena cederanno le morse del gelo, riprenderanno i lavori di consolidamento del tempio che custodisce i preziosi affreschi di Pietro da Cemmo.

 
Per quasi un anno i sensori hanno registrato anche il più piccolo movimento della struttura ed un mese fa è arrivato il responso: il complesso intervento di drenaggio del terreno sul quale è stata costruita la chiesa di San Rocco non è necessario, come invece si temeva.
Tutto è pronto, dunque, per avviare i lavori di sostituzione delle tre “catene”, quei tiranti che appena sotto la copertura evitano che la struttura possa aprirsi come un libro: una era “saltata” a marzo del 2009, le altre due verranno sostituite con una sezione maggiore.
 
Un intervento assolutamente necessario, che permetterà poi di avviare il restauro degli affreschi di Pietro da Cemmo che il tempio conserva. “Dobbiamo solo attendere che le temperature esterne non vadano più sotto lo zero, perché in accordo con la Sovrintendenza ci sarà prima da intervenire consolidando gli intonaci interni ed esterni presso i capochiave, evitando così gli stessi possano subire delle lesioni - conferma l’architetto Maria Paola Montini che col collega Roberto Pellegrini sta seguendo l’intero progetto.
 
Un progetto che fa parte di un intervento più complesso di consolidamento e di restauro iniziato quando San Rocco ha subito l’ingiuria del terremoto che ha sconquassato parte del Garda e l’intera Valle Sabbia.
Il sisma ha impresso l’accelerazione di un processo di fessurazione della volta che già la assillava da alcuni anni. Per l’occasione era stata consolidata la scarpata che sostiene anche la Provinciale 669 che passa davanti alla chiesa ed era stato realizzato un anello alla base dell’edificio.
 
San Rocco, ma anche la parrocchiale dedicata a San Giorgio e la “Casa della cultura” che occuperà gli ambienti del vecchio palazzo che fu sede comunale dal 1600 al 1920, godono di un finanziamento di 600 mila euro della Fondazione della Comunità Bresciana, che ha deciso di assecondare un piano integrato di sostegno al patrimonio storico bagosso che coinvolge anche il Comune e la parrocchia.
 
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