Crisi anche ai mercati settimanali
di red.

La crisi del commercio si fa sentire anche nel comparto degli ambulanti con un calo di circa il 20% delle vendite nel 2010.

Un calo delle vendite di circa il 20% nel 2010 rispetto all’anno prima per i venditori ambulanti che frequentano i 202 mercati settimanali in tutta la provincia.
Il grido d’allarme č stato lanciato dai vertici di Anva-Confesercenti, l’associazione di categoria che riunisce le 3.478 imprese ambulanti bresciane.
Ad aggravare la situazione delle condizioni climatiche sfavorevoli, con circa 60 giorni di pioggia e neve, il rincaro dei prezzi dei carburanti, l’aumento dei tributi per l’occupazione del suolo e dei rifiuti.


Per questo l’associazione di categoria sta valutando delle proposte da fare ai propri associati. “Č necessario riorganizzare i mercati, valutare la modifica degli orari, intervenire sulla qualitŕ dell’offerta, sulle attrezzature e sulla competenza degli operatori” ha sintetizzato il presidente di Anva-Confesercenti, Eros Candito.
Effettivamente, le donne che lavorano non possono certo recarsi al mercato per fare la spesa, preferendo i supermercati e i centri commerciali e gli outlet che rimangono aperti fino alla sera e sono dei forti concorrenti per i mercati rionali.

Un comparto quello degli ambulanti che negli ultimi anni ha visto l’ingresso di numerosi operatori stranieri: il 42% delle imprese ambulanti bresciane č in mano a non italiani. “Dobbiamo pensare ad un diverso scenario di lavoro per dire qualcosa di nuovo ai clienti e alla concorrenza, a partire dalla professionalitŕ dei venditori, anche stranieri, che va rivista” ha precisato Alessio Merigo, direttore di Confesercenti.
Fra le proposte quella di allungare gli orari anche al pomeriggio e in certi periodi dell’anno anche alla sera, di promuovere la formazione degli operatori e di richiedere bandi per l’ammodernamento dei furgoni e dei banchi.
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