Livelli del Garda da rivedere
di red.

Comunità del Garda, AGS e Sindaci di sponda orientale concordano con l’Aipo la revisione generale dei livelli operativi minimo e massimo e riduzione del limite di erogazione media

A distanza di quasi 50 anni da quando fu elaborata, l’attuale disciplina della regolazione dei livelli del Garda non appare più rispondente, sotto svariati profili, alle esigenze via via emerse con crescente intensità. Risulta ormai indifferibile una revisione della normativa vigente.

La Comunità del Garda, quale organismo politico unitariamente rappresentativo delle istanze finalizzate alla tutela e allo sviluppo del comune patrimonio benacense, e, soprattutto, in forza della delibera n. 9/2002 dell’Autorità di Bacino del fiume Po che riconferma il ruolo della Comunità nel settore, non si è limitata a segnalare il problema in discorso, ma ha offerto la propria collaborazione a tutti i soggetti interessati al fine di individuare le soluzioni ottimali.

Il presidente della Comunità del Garda, Aventino Frau – di concerto con il Sindaci del Garda orientale e l’AGS - ha quindi promosso un incontro, tenutosi nella sede della Comunità di Villa Pellegrini Cipolla, a Castion di Costermano, lo scorso 14 gennaio, sulla importante e attuale questione relativi ai livelli del lago e alla loro gestione.

I Sindaci hanno infatti fatto rilevare che l’alto livello del lago, a loro giudizio, ha provocato, spesso con conseguenze gravi anche a causa dell’intenso moto ondoso, diversi disagi e ingenti danni; può comunque rendere impraticabili tratti di passeggiate e lungolaghi; può causare l’erosione e la graduale perdita delle spiagge, oltre che danno al collettore fognario. Presenti all’incontro i Sindaci veronesi, il direttore dell’AIPO (Agenzia Interregionale per il Fiume Po), ing. Luigi Mille, Presidente dell’AGS, Alberto Tomei e altri tecnici.

In concreto, la proposta di Comunità e Sindaci prevede di alzare il minimo da 15 a 40 cm e di abbassare il massimo da 140 a 120 cm sopra lo zero idrometrico.
Dopo aver illustrato nei dettagli la situazione dei livelli e le quote di scarico, oggetto delle manovre disposte dall’AIPO degli ultimi anni, l’ing. Mille conferma la disponibilità dell’Agenzia a rivedere le misure in vigore (risalenti al voto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del 1965), con una mediazione: minimo da 5 a 20 cm e del massimo da 140 a 125, fermo restando che le riserve d’acqua che si andranno a registrare di volta in volta consentano di incontrare gli interessi delle economie di lago e di valle.
Il presidente Frau, soddisfatto del risultato della riunione, provvederà ora ad incontrare i Sindaci di parte lombarda e gli utilizzatori mantovani.

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