Tentato omicidio
di Ubaldo Vallini

La versione di fatti fornita dalla guardia giurata di Roč Volciano, non ha convinto gli inquirenti. Alvaro Nedrotti č stato cosě arrestato.

 
Stava pulendo la pistola quando gli è partito un colpo ed il proiettile si è conficcato nella nuca della moglie, che ora versa in condizioni gravissime all’ospedale Civile di Brescia.
La prima ricostruzione dei fatti avvenuti nell’appartamento dove i due coniugi abitano con tre figli di 19, 17 e 13 anni, non ha però convinto del tutto i carabinieri.
Tant’è vero che dopo aver interrogato a lungo l’uomo prima a casa poi al Comando di Compagnia a Salò, nella tarda serata di ieri gli uomini al comando del capitano Luigi Lubello hanno deciso di arrestarlo.
 
E l’accusa è di quelle pesanti: tentato omicidio.
Lui è Alvaro Nedrotti, 55 anni, guardia giurata per la “G4” di Brescia.
Lei si chiama Maddalena Spinelli, ha una decina di anni meno del marito ed origini baresi, casalinga.
L’irreparabile è avvenuto pochi minuti dopo le 14 di ieri, nell’appartamento che i due coniugi occupano al civico 4 di via dell’Ascensione, nella frazione Volciano di Roè Volciano, quella che si spinge fino a confinare con Salò.
 
Alvaro e Maddalena in quel momento si trovavano nella loro camera da letto, al secondo piano dello stabile che si affaccia su un cortile interno del centro storico.
I tre figli della coppia, Dario di 19 anni, Antonio e Maria Laura rispettivamente di 17 e 13 anni, erano in casa, ma occupati per fatti loro in altre stanze.
Non hanno quindi potuto assistere direttamente a quanto è successo.
 
L’uomo in un primo tempo ha dichiarato che stava pulendo l’arma, una Beretta calibro 9 come quelle in dotazione alle Forze dell’ordine, quando questa inavvertitamente ha fatto fuoco.
E’ possibile che un’arma di quel genere nelle mani di un professionista si lasci scappare un colpo? E’ la domanda che gli hanno fatto e che si sono fatti gli inquirenti.
 
Si sa che il proiettile finisce “in canna” solo se si arma la pistola, esplode solo se si preme il grilletto e colpisce una persona (soprattutto se a distanza ravvicinata) solo se l’arma è diretta verso di lei.
A peggiorare la sua posizione, il fatto che all’incalzare delle domande da parte dei carabinieri la guardia giurata avrebbe fornito versioni non sempre coerenti fra loro.
Fino a parlare di una sorta di gioco fra i due.
 
La responsabilitĂ  quindi oscilla fra accidentalitĂ , negligenza e atto volontario.
Urge fare chiarezza e la riposta potrĂ  arrivare solo da ulteriori accertamenti.
Dei vicini di casa nessuno era abbastanza vicino o attento da sentire lo sparo.
 
Il primo a dare l’allarme e ad uscire in strada è stato il figlio più grande.
La centrale operativa del 118 ha mandato sul posto un’ambulanza medicalizzata e l’elicottero, che è atterrato in un grande parcheggio poco distante dall’abitazione.
Ai primi soccorritori le condizioni della donna sono apparse subito disperate e dopo averne stabilizzato le funzioni vitali hanno disposto l’immediato ricovero con il mezzo aereo nel reparto di Rianimazione dell’ospedale cittadino.
 
Poco dopo i tre figli erano già tutti in caserma a Salò, mentre i carabinieri cercavano di far luce sull’accaduto facendoselo raccontare sul posto da Alvaro Nedrotti.
Solo alle 17 e 30 l’uomo è stato caricato in macchina e portato a sua volta in caserma, dove è rimasto quando gli inquirenti hanno deciso per l’arresto.
I figli, solo uno è maggiorenne, sono stati invece affidati ad alcuni parenti.
 
A Roè Volciano, intanto, dove la famiglia è conosciuta e stimata, tutti sono portati a credere che si sia trattato di un terribile e drammatico incidente.
Sperano che Maddalena possa riprendersi al più presto, così da scagionare il marito almeno dall’accusa più pesante.
 
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