Non era a casa, finisce in carcere
di red.

Ad un 56enne di Agnosine sono stati revocati gli arresti domiciliari. Più volte non ha risposto ai carabinieri che controllavano la sua presenza nell’appartamento.

 

Il provvedimento degli arresti domiciliari era stato disposto nove mesi fa, dopo che l’uomo si era reso colpevole di stalking nei confronti della ex moglie.
Una brutta storia di incomprensioni, soprusi, liti e violenze, finita col tentativo da parte dell’uomo di mandare fuori starada la donna che con l’auto stava viaggiando verso Preseglie, il suo paese d’origine.
Episodio quest’ultimo che a marzo di quest’anno aveva fatto scattare le manette ai polsi dell’operaio 56enne.
 
Pochi giorni di carcere, poi la decisione da parte del giudice di fargli scontare la pena a casa, senza il permesso di uscire mai, con la possibilità di vedere solo l’anziana madre.
Ebbene, nelle ultime settimane è capitato più volte che rimanesse muto il citofono quando i carabinieri di Sabbio Chiese, ai quali erano stati affidati i controlli, suonavano per vedere se stava lì.
 
Ogni volta i militari avvisavano il magistrato che ieri ha dsposto la revoca degli arresti domiciliari.
Così sabato pomeriggio i carabinieri di Sabbio si sono presentati di nuovo, non per il solito controllo, ma per condurlo a Canton Mombello dove dovrà scontare la sua pena ancora per un po’.  
 
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