Il gelo ci avvolge
di Itu

Paesaggi di valle mentre il gelo s'appropria del tempo invernale

 
Mi frega sempre. Mi invita con la sua nascita alla sua alba superba che disegna netta l’ombra della montagna e sfuma dal rosa all’arancio, al rosso. Mentre venere luccica prima di salutare la notte e inchinarsi alla luce del giorno.
 
Dovrei saperlo da questi segnali che il corpo soffrirà il taglio netto del disegno del paesaggio senza sbavature, ma la luce mi attrae come una calamita e abbagliata mi trovo per le strade: il gelo entra sempre da qualche pertugio, mi copre la faccia con un formicolio, le mani e i piedi si intorpidiscono, il fiato si accorcia in rapidi sbuffi  di nebbia, le labbra si tirano a spaccarsi di arsura.
Nei prati brillano sassolini di ghiaccio, fumano come il nostro respiro vicino all’acqua e tutto si stira rigido e bruciante.
 
Nei giorni torridi dell’estate questo gelo è il sogno in cui tuffarsi, se chiudo gli occhi oggi invoco raggi di sole tropicali a scaldarmi la pelle.
Ma ancora gelo e grande calura hanno uno strano effetto, si conoscono intimamente e come una febbre bruciano le nostre vite di passione.
 
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