La Regione rinvia il dibattito
di red.

Girelli: «Hanno vinto le nostre ragioni e la discussione č stata rinviata in attesa del decreto Milleproroghe e della sentenza chiesta dal Veneto»

 
In Consiglio regionale, oggi, martedì 30 novembre, sulla riforma del servizio idrico integrato hanno avuto la meglio le ragioni del Partito democratico e degli altri gruppi di minoranza
Il Pd aveva dapprima posto la pregiudiziale e quindi chiesto la sospensiva della trattazione del tema, motivandolo con il fatto che rischiava di essere troppo presto per dire una parola definitiva su una riforma che, a febbraio, potrebbe essere stoppata dalla Corte Costituzionale.
 
E in effetti, dopo aver bocciato la sospensiva, a metà pomeriggio, anche la maggioranza ha condiviso la posizione di Pd, Idv, Udc e Sel: la discussione è stata così rinviata al 23 dicembre, dopo l’approvazione della finanziaria regionale, ma soprattutto dopo l’emanazione del Decreto Milleproroghe del Governo nazionale.
Il documento romano potrebbe, infatti, contenere una proroga anche all’entrata in vigore della legge che chiede alle Regioni la riforma del servizio. In questo caso, si slitterebbe a febbraio, in attesa della sentenza della Corte Costituzionale sul ricorso del Veneto.
E tutto potrebbe essere rimesso in gioco.
 
“Una vittoria delle ragioni del buonsenso – sentenzia GianAntonio Girelli, consigliere regionale valsabbino del Pd –. La maggioranza ha concordato con noi che non era logico intraprendere una strada il cui tracciato potrebbe essere completamente modificato e invalidato da qui a tre mesi, con ripercussioni sulla gestione dell’acqua e conseguenti costi e ritardi che ricadranno sulle spalle dei cittadini-utenti”.
 
Durante il dibattito prima della decisione di rinviare l’argomento, il Pd aveva sottolineato con forza le ragioni che inducono la minoranza ad attendere che la questione si chiarisca a livello nazionale: “Volevamo evitare – dice Girelli – che Regione Lombardia facesse passare un decreto che rischia, alla fine dell’iter, di toccare il diritto all’acqua pubblica, toglie il controllo del bene ai Comuni svendendolo alle province e soprattutto inibisce la possibilità della gestione in house”.
 
Girelli pone l’accento sulle tre questioni fondamentali, contenute negli emendamenti del Pd già approvati dalla VIII Commissione agricoltura e risorse idriche: “Il mantenimento della titolarità del servizio idrico integrato ai Comuni, la salvaguardia del sistema fino a oggi vigente e la unitarietà, e non  unicità, della gestione”.
 
Fonte: comunicato stampa
 
Dibattito rinviato anche a Prevalle, con la mozione della minoranza che non è stata inserita all'ordine del giorno del Consiglio comunale svoltosi ieri sera.
Il sindaco Ziglioli ci ha fatto sapere che per cause tecniche (tempi risicati) la stessa verrĂ  inserita in uno dei prossimi Consigli.
Val.
 
 
 
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