Cittadinanza vestonese a Nelson Cenci
di Ubaldo Vallini

Nuovo cittadino onorario per Vestone, con i vestonesi che sono fermamente intenzionati a confermare la loro vicinanza all’omonimo battaglione degli Alpini che visse da protagonista la campagna di Russia nella Seconda guerra mondiale.

Nuovo cittadino onorario per Vestone, con i vestonesi che sono fermamente intenzionati a confermare la loro vicinanza all’omonimo battaglione degli Alpini che visse da protagonista la campagna di Russia nella Seconda guerra mondiale.
Domenica 29 aprile, infatti, agli scomparsi Enrico Bracchi e Mario Pamato, e all’ormai famoso Mario Rigoni Stern, si aggiungerà anche Nelson Cenci, un altro Alpino di Russia che ha vissuto la terribile esperienza di quella guerra con i gradi da ufficiale e che, per il coraggio dimostrato, si è meritato a Nikolajewka la medaglia d’argento.

Ad accogliere Cenci, un “giovinotto” di 88 anni che ne dimostra almeno 20 di meno - si vede che la Russia lo ha “temprato” bene - ci saranno gli amministratori comunali e le autorità, oltre agli Alpini valsabbini e Gardesani, soprattutto ci saranno quelli vestonesi coordinati da Emilano Piadena che con i suoi 30 anni è uno dei più giovani capigruppo della Montesuello, gli altri Combattenti, e ci sarà Primo Zimbelli, di Levrange, uno degli ultimi che a Nikolajewka c’era.

Nelson Cenci nasce nel 1919 a Rimini, interrompe gli studi universitari di medicina coinvolto come tanti suoi coetanei sui percorsi di guerra, dove si trova tra l’altro a dare ordini al sergente maggiore Mario Rigoni Stern, l’altro illustre cittadino onorario vestonese che lo citerà più volte nel suo libro “Il sergente nella neve”. Nelson subisce in battaglia gravi ferite ad entrambe le gambe mentre nella piana di Nikolajewka è fra i primi a slanciarsi in avanti con l’obiettivo di rompere l’accerchiamento.

Viene insignito della medaglia al valor militare con la seguente motivazione: “Durante un duro attacco ad un forte caposaldo avversario confermava le sue magnifiche doti di combattente sereno, capace e coraggioso, alla testa dei suoi Alpini. Gravemente ferito non desisteva dalla lotta rammaricandosi con nobili parole di non poter più contribuire all’azione in corso. Magnifica tempra di ufficiale ardito e trascinatore”. Nelson Cenci torna in Italia dove viene operato e curato delle ferite e una volta dimesso dall’ospedale riprende gli studi medici interrotti. Negli anni successivi inizia ad esercitare la professione medica ai massimi livelli. Con l’età matura si avvicina anche al campo letterario e i suoi scritti assai apprezzati hanno come tema i ricordi della naja e della guerra, oltre che la medicina.

Attualmente vive con la figlia a Cologne Bresciano in un elegante casolare di campagna dove vede crescere preziosi vitigni per vino di altissima qualità. Domenica 29 a Vestone ci sarà anche lui. Il programma della manifestazione prevede il ritrovo alle 10 in piazza Garibaldi e la breve cerimonia in municipio. Alle 11 la messa nella Parrocchiale alla quale seguirà un corteo per la deposizione floreale ai due monumenti vestonsi che ricordano i Caduti.
Gli Alpini vestonsi hanno poi organizzato nella loro sede un pranzo, chi vuol partecipare deve prenotare. Ad accompagnare in musica l’evento ci penserà la banda di Vestone.
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