Una «sberla» da 15mila volt
di val.

Se l' presa un operaio della A2A che ieri mattina era impegnato nella manutenzione di un quadro elettrico in una cabina a Gavardo.

 
Intontito, ma sempre cosciente, dopo aver ricevuto una “sberla” da 15 mila volt.
E’ successo ieri mattina a Gavardo ad un operaio che in quel momento stava effettuando operazioni di manutenzione di un quadro elettrico. Nessuno si sbilancia a parlare di miracolo, si puà però affermare senza tema di spmentita che gli è andata piuttosto bene.
L’uomo, un 42enne residente alla Badia, è stato infatti ricoverato all’ospedale Civile di Brescia ed i medici l’hanno si avviato nel reparto di Prima Rianimazione, ma hanno anche stabilito per lui una prognosi di 90 giorni.
 
Non sarebbe dunque in pericolo di vita: i problemi maggiori da punto di vista sanitario, a quanto pare, deriverebbero infatti non tanto dalle condizioni del cuore, quanto da quelle del braccio destro vistosamente ustionato dall’improvvisa scarica.
A questo punto la cautela è d’obbligo in quanto chi è del mestiere lo sa bene: “le bruciature rimediate in seguito ad una scarica elettrica lasciano profonde lesioni interne che risultano essere ancor più dannose di quelle superficiali” ha confermato un collega di lavoro.
 
L’esatta dinamica di quanto è accaduto è al vaglio dei tecnici del Dipartimento di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, che per il Garda e la Valle Sabbia ha sede a Nozza di Vestone, intervenuti sul posto nei minuti immediatamente successivi all’incidente, per verificare che tutte le norme di sicurezza fossero state rispettate e per stabilire eventuali responsabilità.
 
Quello che è certo è che l’infortunio è avvenuto all’interno della cabina “primaria” che A2A possiede a Gavardo in fondo a via Emblegna, strada laterale alla via Quarena che si infila all’altezza del grande stabile che ospita la Soliani Arredamenti.
All’interno dell’impianto, che non è presidiato e che si compone di una struttura in cemento armato contenente una serie di quadri elettrici e di una parte all’aperto che serve per derivare corrente a più basso voltaggio dai cavi dell’alta tensione, ieri mattina stavano lavorando alcuni operai, compreso il 42enne della Badia che risulta essere alle dipendenze di A2A da un paio d’anni.
 
Mancavano pochi minuti alle 11 e l’operaio infortunato stava intervenendo al terzo quadro elettrico all’interno della grande cabina, nel quale scorre una tensione di 15mila volt, quando i colleghi l’hanno visto sobbalzare e finire a terra. Subito sono intervenuti e si sono accorti della gravità di quanto era successo.
Immediata la chiamata al 118, che ha inviato sul posto un’ambulanza dal vicino ospedale di Gavardo e l’elicottero da Brescia che è atterrato nel cortile di fronte allo stabile.
 
Data la gravità delle ustioni, e per il rischio che ci fosse bisogno anche del reparto di Unità coronarica, i soccorritori hanno disposto il ricovero in volo al Civile.
E c’è mancato poco che il decollo dell’elicottero non finisse con causare altri guai.
Indipendentemente dalla volontà del pilota, infatti, lo spostamento d’aria ha provocato la chiusura del pesante cancello, tanto violenta che il fermo si è piegato mandandolo a sbattere contro l’ambulanza parcheggiata appena fuori che per il contraccolpo si è pure spostata avanti di un metro.
Un secondo colpo di fortuna, ha voluto che in quel frangente non ci fosse nessuno, soccorritore oppure operaio, fermo fra il cancello e l’autolettiga. Se la sarebbe vista davvero brutta.
 
101123GavardoFulminato.jpg