«San Francesco», due a zero per il Comune
di val.

Si rivela un boomerang il ricorso presentato al Tar da Villanuova srl contro l'Amministrazione comunale del centro valsabbino.

 
Il Tar dà ragione al Comune e la Rsa “San Francesco”, oltre a garantire 40 posti a prezzi calmierati per i nonni del paese in luogo dei 20 messi a disposizione fino ad ora, potrebbe essere chiamata a rimborsare chi per anni è stato costretto a pagare la retta per intero.
Un caso giuridico piuttosto complesso quello che fin dal 1999 ha interessato l’amministrazione comunale di Villanuova sul Clisi e la Ginica srl, con la quale la parte pubblica ha stipulato una convenzione per l’edificazione di una Rsa.
Convenzione che più tardi è stata modificata, quando ai 120 posti in Rsa sono stati aggiunti 94 minialloggi protetti.
 
I problemi però sono emersi alla fine del 2004, quando Ginica ha venduto alla società milanese Villanuova Srl la sola struttura per anziani e quest’ultima ha avviato l’attività mettendo a disposizione solo 20 dei 40 posti a retta agevolata previsti dalla convenzione.
Villanuova Srl asseriva che gli altri 20 posti dovevano essere reperiti fra quelli disponibili nei 94 minialloggi rimasti in carico a Ginica, che invece non ha mai voluto saperne.
 
La querelle è andata avanti con un nulla di fatto fino al 2008, quando con l’intenzione di risolvere la questione Villanuova Srl ha chiesto di poter ampliare la struttura, in cambio avrebbe garantito anche i 20 posti che mancavano all’appello.
L’amministrazione comunale ha però risposto “picche”.
 
Un rifiuto che ha indotto la stessa società milanese a rompere gli indugi e a chiedere al Tar: da una parte di accertare chi fosse realmente tenuto a garantire quegli ulteriori 20 posti a prezzo calmierato, dall’altra l’annullamento della delibera comunale che negava l’ampliamento della struttura.
 
Quando si dice darsi la zappa sui piedi: la sentenza dei giudici Petruzzelli, Conti e Russo, infatti, respingendo il ricorso, non solo ha dato ragione in toto al Comune e di riflesso anche a Ginica, ma ha di fatto aperto la strada ad una richiesta di rimborso da parte delle famiglie villanovesi che in questi anni sono state costrette a pagare la retta intera.
E si parla di 72 euro circa al giorno sborsati quando il prezzo convenzionato arrivava a poco più della metà.
 
In municipio mostrano soddisfazione per come si sono messe le cose, ma solo un cauto ottimismo: c’è il timore che la società milanese possa far ricorso al Consiglio di Stato.
“Dopo anni di difficoltà e di tensioni, finalmente alla mia amministrazione e a quella che ci ha preceduto è stato riconosciuto di aver fatto le cose per bene e questo è un punto fermo” ci ha detto il sindaco Ermanno Comincioli.
 
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