Nuove «tappe» per il Sistema valsabbino
di Ubaldo Vallini

Inaugurazione museale itinerante quella prevista per sabato 28 in Valle Sabbia. Una giornata dedicata alla valorizzazione del patrimonio storico legato alla lavorazione del ferro che inizier a Casto e si trasferir per il pomeriggio a Odolo.

Inaugurazione museale “itinerante” quella prevista per sabato 28 in Valle Sabbia. La giornata dedicata alla valorizzazione del patrimonio storico legato alla lavorazione del ferro, infatti, inizierà a Casto per le 11 con la fucina Zanetti e si trasferirà nel primo pomeriggio a Odolo, nella fucina di Pamparane, dove a scopo didattico due antichi magli sono addirittura tornati a battere vanghe e badili.

Fra gli invitati gli assessori regionali Nicoli Cristiani e Scotti, il presidente della Provincia Cavalli, quello della Comunità montana Pasini, i sindaci della valle e i molti imprenditori che alla tradizione lavorativa valsabbina devono gran parte del loro successo. A Casto, ma soprattutto a Odolo, l’uso del maglio azionato dalla forza dell’acqua per la realizzazione di manufatti in ferro è andato avanti per secoli e non serve avere i capelli bianchi per ricordare il caratteristico battere di queste macchine certo fra le più ecologiche mai inventate dall’uomo. In base al ritmo imposto al maglio l’orecchio allenato era in grado di distinguere persino chi fosse in quel momento l’operatore, o a quale pezzo stesse dando forma.

Tradizione tutto sommato recente, dunque. Eppure senza quest’opera di salvataggio voluta dalle Amministrazioni pubbliche ed in parte sostenuta dagli imprenditori, il rischio di perderne velocemente la memoria era in agguato. Ora i due siti diventeranno tappe di quel percorso museale valsabbino dedicato all’archeologia industriale al quale la Comunità sta lavorando da parecchio tempo. Lo faranno in modo intelligente, perché pur essendo entrambe officine provviste di maglio, l’una non è certo il doppione dell’altra e assai diverse sono le modalità di fruizione di questo notevole patrimonio.

L’officina Zanetti di Casto, infatti, è soprattutto il punto di partenza di un percorso naturalistico inedito per quella zona da sempre dedita soprattutto al lavoro che è il Savallese. Un itinerario che affiancando da una parte e dall’altra la strada per Alone, ha portato alla riscoperta dei ruderi di antiche fucine e alla valorizzazione di particolari conformazioni di tipo carsico di cui è ricca la zona, veramente unica dal punto di vista geologico.

L’officina Pamparane di Odolo, invece, con due magli perfettamente funzionati, la taglierina, la mola, la forgia e la “tina de l’ora”, è in grado di riprodurre fedelmente le attività lavorative che vi si svolgevano, tanto che le vanghe realizzate “tanto per provare” e per calibrare il maglio dal “maester” ottantenne Renato Zola, sono in grado di vangare per davvero. A Odolo, per i giorni successivi all’inaugurazione, è già stato fissato un nuovo ciclo del “museo animato” gestito dal Centro Teatro Ragazzi della Valle Sabbia.
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