Sopra la panca, sotto la gru
di red.

Da "Sopra la panca", sodalizio valsabbino che discute e si occupa di diritti umani, ci ha inviato la poesia scritta da una certa Aurora.

 
Alcuni appartenenti al sodalizio Sotto la Panca, hanno partecipato in questi giorni al movimento di solidarietà agli immigrati che si sono arrampicati sulla gru a Brescia.
Ecco la poesia:
 
Sulla gru
 
Troppe parole hanno già detto
a volte incomprensibili,
il poco italiano che sanno non riesce a dire... tutto.
Dice il fatto ma non il prima e il dopo.
Non il dolore o l’umiliazione,
non la speranza e la sfida.
 
Allora ecco il gesto,
eclatante, pericoloso, disturbante
quasi fastidioso.
E il tempo… quel vento e pioggia e freddo…
resistono e noi, a testa in su,
domande sciocche…
 
Scendono? Quando?
Il gesto oltrepassa le volontà, comunica,
ti entra dentro.
Ti fa pensare a vite segnate,
a umiliazioni indicibili,
a necessità che cercano risposte.
 
Chi  sono? Hanno madri, padri, figli, amori?
Me li immagino, li vedo, sanno?
Sento il tumulto di questi cuori lontani.
 
La paura per un gesto che ha dimenticato la
sottomissione, che fa uscire dall’invisibilità,
che li espone, sfidando lo sguardo
del potere e del benpensante, fa tremare
chi  ha imparato a tenere gli occhi bassi.
 
Oggi, in questa città, ancora, non arriva
la risposta che fa civiltà e, per la vergogna,
sono io ad abbassare lo sguardo.
 
9 novembre  2010, Aurora
 
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