Estate di San Martino
di Itu
L'11 di novembre è una delle date più famose della meteorologia popolare, cade in un periodo solitamente mite che interrompe la discesa verso l'Inverno.
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Puntuale arriva scherzando il sole ed un morbido tepore che stupisce: ma come, siamo slittati su frane ed esondamenti, abbiamo pure rabbrividito del primo assaggio di freddo ma oggi senza timore è sorto il sole.
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Prima del gelo lungo e rigido che si prepara queste giornate lustrano gli occhi, la malinconia delle foglie cadute è dimenticata, i gatti si sono ingrossati di pelo e si stiracchiano pigri vicino a muri scaldati.
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La poesia del Carducci riassume questo clima, senza la forzatura di doverla ricordare a memoria copio e incollo perché il suo suono trapassa i tempi:
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« La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar. »
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(San Martino; Giosuè Carducci)
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