Due “Chiocciole” in Valle Sabbia
di c.f.

Fra gli otto ristorante bresciani segnalati con la Chiocciola di Slow Food due sono valsabbini, dove si può “mangiare bene, spendendo il giusto”.

“Mangiare bene, spendendo il giustoâ€. È questo il criterio scelto dalla guida “Osterie d’Italia 2011†per selezionare osterie tradizionali, trattorie e ristoranti familiari, enoteche con cucina e agriturismi, disegnando come sempre la geografia della cultura del cibo, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, con l’attendibilità garantita dai quasi mille collaboratori Slow Food del territorio e dalla professionalità di una redazione affiatata.

La Chiocciola di Slow Food, «il riconoscimento più importante, assegnato alle osterie che ci piacciono in modo speciale per l’ambiente, la cucina, l’accoglienza», come spiega Paola Gho, quest’anno è stata assegnata a 226 locali.

Fra queste 23 in Lombardi, di cui 8 nella provincia di Brescia, di cui due in Valle Sabbia.
Si tratta della trattoria “Castello†di Serle e della trattoria “Lamarta†di Treviso Bresciano. Il ristorante serlese è gestito dal Emilio Zanola con la mamma Rosy e la moglie Lorena, dove si possono gustare i piatti della tradizione bresciana, dai salumi del proprio allevamento, ai funghi, alla selvaggina. Quello di Treviso Bresciano è gestito da Graziella Massari e da sua figlia Rubina Piccinelli, che propongono i piatti della cucina casereccia con prodotti di qualità del territorio: dallo spiedo alle grigliate, casoncelli, gnocchi e altre specialità.

Una cucina tipica del territorio e con prodotti locali, da filiera corta come si usa dire oggi, che trova sempre più estimatori.

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