Prova di carattere
Il tempo č come il calcio, a volte proprio strano. Un giorno ti ritrovi ad ammirare le bellezze dei colori dell’autunno in un bosco di conifere e il giorno dopo l’unica cosa che ti resta da ammirare č... la pioggia!

Real Valverde – Ac odolo 3 - 3

Scriveva Jim Morrison: “Alcuni dicono che la pioggia è brutta, ma non sanno che permette di girare a testa alta con il viso coperto dalle lacrime”. Mia nonna invece diceva: “Quando piove e tira vento, serra l'uscio e stai dentro”. La seconda, oggi, si adatta perfettamente all’ambiente che si presenta allo stadio. Scusate, ma oggi la cronaca me la faccio raccontare, giro l’auto e me ne torno davanti al calore intenso della mia stufetta, alla mia età meglio non rischiare! Giornata fredda, acqua a catinelle, vento da regata velica e panorama fronte tangenziale sud. A tutto c’è un limite. La cosa migliore sembra essere il manto erboso, finto ma efficace in caso di maltempo. Nervi d’acciaio scende in città con il suo solito carico di infortuni, malattie e defezioni dell’ultimo momento, confidando in un altro risultato utile che possa allungare la striscia positiva. Di contro un Valverde (cosa c’entra il nome con il posto non si sa..), sempre temibile, squadra che vanta tra le sue fila giocatori di indubbio valore e di concreta esperienza. Penso proprio che oggi ai valsabbini un pareggio andrebbe di lusso.

Nervi d’acciaio però mi smentisce subito e inizia la gara per vincerla, aiutato dal forte vento a favore che condizionerà tutto l’incontro. Al 3’ Ale Manni scalda le scarpe ma il suo tiro si alza sopra la traversa. Al 4’ ghiotta è l’occasione per il Matteo Sarasini di Vestone (è per la rima..), ma la porta non centra con il piattone. Eppure questa non è notoriamente terra di volatili notturni! Cinque minuti più tardi, in effetti, la dea bendata e giacchetta nera aiutano nervi d’acciaio: l’indomabile Pancari si incunea in area e viene toccato in scivolata, rigore e trasformazione sicura di Sarasini. Il Valverde cerca una timida reazione con Torrisi il cui colpo di testa da buona posizione finisce fuori. L’Odolo tiene la partita in mano e respinge gli attacchi e le provocazioni avversarie cercando di sfruttare il vento a favore con tiri da lontano che diventano insidiosissimi per la porta difesa da Grazioli. Al 37’ Sarasini calcia dal limite, il portiere non trattiene ma il pur bravo Ferraro al momento della conclusione cicca malamente e manda incredibilmente a lato. E’ il 45’ e ancora Ferraro(uno dei migliori per l’Odolo) impegna Grazioli ad un difficile intervento. Il vento soffia forte e fa volare alti gli insulti e le proteste vibranti dei giocatori locali che accendono il fuoco nella Valle verde e, probabilmente nell’animo dell’arbitro. Fuoco che diventa lava incandescente al minuto 47 quando Ferraro entra in area e viene steso. Rigore ineccepibile trasformato con freddezza dal giovane Don. Due rigori in quarantasette minuti, mai visto, qualcosa deve succedere per forza..stento a crederci. E qualcosa accadrà, inevitabilmente come è umano che sia.. Alla fine del primo tempo l’arbitro a fatica riesce a guadagnare il suo spogliatoio, insultato a voce alta in primis dall’allenatore ospite. Qualcosa, purtroppo cambierà. Non so perché ma sta di fatto che nel secondo tempo passeranno ben 38 minuti prima che il malcapitato signore in giacchetta nera fischi un fallo a favore dell’Odolo...

Valverde cerca di sfruttare al meglio la situazione e il vento, è il 51’ quando Bettinzoli impegna Dusi ad un difficile intervento. Ci prova Pancari al 70’ ma la sua conclusione sfiora il palo. L’Odolo soffre le folate del vento e degli avversari, il mister valsabbino sostituisce l’intero attacco e cominciano i dolori. Al 73’ a fronte dell’ennesimo fallo inesistente fischiato a favore dei gialli bresciani Torrisi in mischia riesce a trovare il guizzo vincente per accorciare le distanze. Il castello eretto dall’Odolo comincia a traballare, pressato costantemente dagli attacchi avversari. All’80’ giacchetta nera finisce per accontentare i locali concedendo un calcio di rigore per atterramento di Rossi fuori dall’area. Rigore che il contestatore Grimaldi trasforma. Tutto da rifare. Forse è anche meglio perché l’Odolo ricomincia a giocare palla a terra e costringe la retroguardia del Valverde al fallo sistematico. Guarda caso proprio per una rarissima punizione fischiata a favore di nervi d’acciaio il capitano Ale Manni scaglia un bolide che si infila nel sette riportando in avanti l’Odolo. La partita potrebbe essere finita se non fosse che giacchetta nera concede cinque minuti di recupero fatali ai valsabbini, poiché sugli sviluppi di un calcio di punizione la palla arriva a Adnan che è veramente bravo a controllarla al volo e a mandarla all’incrocio dei pali dove nemmeno super Dusi può arrivare.

Per l’Odolo un’altra prova di carattere su un campo difficile oltre sicuramente a tanta ingenuità. Per il Valverde che, per quanto visto in campo, potrà essere una delle candidate alla vittoria finale con tanta buona fortuna, la strada verso il raggiungimento della coppa simpatia è ancora molto lontana.

Gdm

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