Approvato il protocollo d'intesa
Il Consiglio comunale di Villanuova sul Clisi ha approvato il protocollo d’intesa fra il Comune e la società «Rialto Immobiliare» relativo al recupero dell’ex lanificio Grignasco di Bostone.

È andato tutto secondo le previsioni alla riunione del Consiglio comunale di Villanuova sul Clisi di giovedì sera. L’assemblea ha infatti approvato il protocollo d’intesa fra il Comune e la società «Rialto Immobiliare» relativo al recupero dell’ex lanificio Grignasco di Bostone. Anche le polemiche erano state messe in conto, dopo che nei giorni scorsi i Ds di Villanuova e Gavardo avevano criticato l’ipotesi di ristrutturazione, che prevede la realizzazione di un parco acquatico circondato da centri benessere, spazi commerciali, strutture alberghiere, ristoranti, cinema.

Ancora durante il dibattito i diessini hanno ribadito la loro contrarietà, «non tanto al progetto in sé – ha spiegato Ignazio Gereloni - ma soprattutto alle modalità con cui è stato elaborato. L’accordo è vincolante per l’amministrazione, ma nonostante ciò è stato prodotto senza il coinvolgimento preventivo della popolazione di Villanuova e dei vicini di Gavardo, che pure avrebbero diritto a dire la loro, considerato che parte dello stabilimento tessile rientra nei confini gavardesi. Stiamo attenti ad approvare questo documento, perché è nato da un percorso sbagliato e rischia di creare grossi problemi a Villanuova».

Forti dubbi sono stati espressi anche in merito alla proprietà del comparto ex Grignasco. «Non sappiamo nulla della Rialto Immobiliare – ha detto Mercedes Garzoni, altra esponente Ds -, ma soprattutto non riusciamo a capire perché quando l’amministrazione vuole dialogare con la proprietà fa riferimento non a Rialto, ma al signor Carlo Dragoni, che non ci risulta essere azionista di nessuna società con tale denominazione».

La replica è stata affidata alle parole dell’architetto Buzzi, consulente tecnico dell’amministrazione che seguirà la ristrutturazione del lanificio, e al sindaco Ermanno Comincioli. «L’intesa fra le parti che si va ad approvare non è in effetti così restrittiva per il Comune, perché indica semplicemente quale strada sarà seguita per il recupero: su questa base verranno coinvolte tutte le altre realtà, e da quel confronto emergerà poi il progetto concreto» ha spiegato Buzzi.

Comincioli ha invece aggiunto che «il protocollo costituisce il fondamento di un’operazione che porterà vantaggi a Villanuova. Per quanto riguarda la proprietà, a noi risulta essere del signor Dragoni, ma non si preoccupino i consiglieri contrari, perché l’amministrazione sarà attenta e vigile al rispetto delle condizioni poste proprio dal documento che stiamo discutendo».

Parere positivo è stato invece espresso dall’opposizione leghista, eccezion fatta per il consigliere Vivenzi. «Votiamo favorevolmente perché crediamo che dalla ex Grignasco possa nascere una grande opportunità occupazionale per i nostri concittadini, soprattutto per gli ex dipendenti licenziati – ha spiegato Giovanni Mantovani -, anche se ci dispiace constatare che, al contrario di quanto promesso in passato, l’area non resterà artigianale».

Lo stesso tema è stato affrontato anche dal capogruppo di maggioranza Bortolo Belli, il cui intervento riassume con estrema franchezza il senso dell’accordo sottoscritto: «Siamo sinceri: vista la destinazione dell’area, qui lavoreranno i giovani, non gli ex dipendenti Grignasco come previsto nel documento.

Nel protocollo si dice che il Comune diventerà proprietario del pozzo interno, ma cosa ce ne facciamo se l’acqua adesso è gestita dell’Ato e non da noi? Inoltre, stiamo molto attenti a chi ci accompagnerà in questa operazione. Diciamolo chiaramente: questa cosa ci fa comodo solo perché porta soldi nelle casse comunali».

Luca Cortini
Da Bresciaoggi
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