Asta per finanziare la RSA
di Ubaldo Vallini

Un roccolo ed un terreno a fianco delle piste del Maniva, verrŕ alienato per sostenere la ristrutturazione della Casa di Riposo di Bagolino.

 
Il vecchio roccolo di Cristofanì va all’incanto, compresa la corte di mille metri che lo circonda ed il terreno adiacente Cristofanì-Fabus per altri 70mila metri quadrati.
Il tutto in posizione invidiabile, esposto a sud, a lato delle piste da sci del Maniva. Base d’asta, che sarà “battuta” in lotto unico nel primo pomeriggio dell’11 gennaio, 270mila euro.
 
Denari che serviranno alla Fondazione Beata Lucia Versa Dalumi di Bagolino - che è l’ente proprietario - per portare a termine il primo lotto del corposo intervento di ampliamento che sta interessando in questi mesi la struttura bagossa, che in questo modo potrà continuare ad essere a pieno titolo un punto di riferimento per la collettività.
 
Il cantiere è stato aperto a giugno dello scorso anno ed è arrivato al tetto, in ritardo di un paio di mesi rispetto al previsto.
Calcolando che sono da eseguire le rifiniture, dunque, i responsabili ipotizzano di concludere i lavori nei primissimi mesi del prossimo anno.
 
“L’ampliamento di 60 posti letto ci consentirà di trasferire parte degli ospiti e di iniziare quindi il restauro della parte più antica della struttura, quella che contiene anche il monastero seicentesco – ci ha detto Claudia Carè che presiede la Fondazione -. Abbiamo già acceso un mutuo ventennale per 2 milioni e mezzo di euro con la banca Valsabbina, che ci ha offerto le condizioni migliori. Ci auguriamo di riuscire ad onorarlo senza alzare troppo le rette, confidando piuttosto nella generosità dei nostri cittadini che già ci sostengono col volontariato e quando organizziamo feste di beneficenza”.
 
Ad essere investiti nella Casa di Riposo bagossa, alla fine, saranno piĂą di cinque milioni di euro.
I 2 milioni e 800 mila necessari per il primo lotto, che sta per essere realizzato su progetto dell’architetto Giampiero Bernini, erano già stati accantonati.
Si tratta di una nuova ala di quattro piani decisamente innovativa: sarà di “classe A” e completamente autonoma nel riscaldamento e per la produzione di acqua calda, grazie all’impiego della geotermia, con dieci sonde che si infilano nel terreno a cercare calore per 100 metri ciascuna.
Una parte del ricavato della vendita di immobile e terreno servirĂ  per arredarla al meglio, il resto andrĂ  a costituire un fondo utile per pagare le rate del mutuo.
 
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