Tragedia del Maniva: disposta una perizia
di red.

Era il giorno buono per la sentenza, invece toccherà ad un esperto a chiarire i motivi per cui al Dosso dei Galli si è staccata la slavina.

 
Colpo di scena al processo per la morte di Andrea Brizzolari, 30 anni, Fausto Plodari, 37 anni, Paolo Zanetti, 25 anni e Fausto Giusteri di 47 anni, uccisi il 13 gennaio del 2008 da una slavina al Maniva.
Nel giorno in cui era attesa la sentenza, il giudice ha disposto una perizia per valutare «se esiste un nesso di causalità tra il passaggio delle motoslitte degli amici delle vittime e il distacco della slavina stessa».
Il giudice, in sostanza, vuole sapere se la neve che si staccò dal pendio del Maniva si staccò per il passagio delle motoslitte, le vibrazioni causate dai motori o se si sarebbe staccata comunque, anche senza il rumore e le vibrazioni.
 
Nessuna sentenza, dunque, ma una nuova attesa per i sette imputati che sono Guido Cappelletti, Walter Tavelli, Dino Mora, Marco Zanelli, Cristian Bresciani, Massimo Guerra e Mauro Marocchi.
Per loro il pm Eliana Dolci, nell'udienza del 29 settembre, aveva chiesto l'assoluzione perchè non era stato dimostrato che la neve di staccò dal pendio per il passaggio delle motoslitte.
 
Ma ieri mattina il giudice Paolo Mainardi, invece che presentarsi in aula col verdetto, ha disposto la perizia.
In aula ad attendere il verdetto c'erano gli imputati con i difensori, l'avvocato Ennio Buffoli (difende Guerra) e Luisa Morelli.
Il giudice ha indicato in un ingegnere veronese, esperto di nevologia, il perito che dovrà rispondere al quesito fondamentale per riuscire a concludere il processo.
 
Il conferimento dell'incarico è stato fissato per il 10 novembre.
Al perito verrà concesso un termine e solo allora i giudici potranno esprimersi. Una nuova attesa per i sette imputati chiamati dalla procura a rispondere di disastro colposo e omicidio colposo plurimo per la tragedia che si consumò al Maniva.
I sette imputati quella domenica pomeriggio erano in gita con le motoslitte sul Maniva, in compagnia dei quattro amici che non sono più tornati a casa.
 
Fonte: Bresciaoggi
 
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