Richiami vivi e trappole: due bliz in Valsabbia
Il Nucleo operativo antibracconaggio della Forestale è stato protagonista l’altro ieri di due bliz a Roè Volciano e a Villanuova.

Gli agenti del Noa della Forestale sono intervenuti l’altro pomeriggio in Valsabbia scoprendo due situazioni di illegalità.
A Roè Volciano un punto vendita di articoli per la caccia con annessa armeria nascondeva un deposito di richiami vivi vietati. Il titolare è stato denunciato per detenzione illegale di avifauna. Il sequestro è scattato a margine di un'indagine sulla commercializzazione di reti e sep, le micidiali trappole per volatili. In un locale sul retro dell'armeria gli agenti hanno trovato voliere e gabbie che ospitavano complessivamente 87 volatili, la maggioranza di specie protette. Tutti gli esemplari - per lo più storni ma anche lucherini, fringuelli e pispole, erano privi di anello inamovibile o di fascette di riconoscimento. La circostanza spinge gli agenti a ritenere che gli uccelli, catturati con le reti, fossero destinati al mercato clandestino di richiami vivi. Gli uccelli sono stati trasferiti al Centro recupero animali selvatici di Modena, dove al termine di un percorso di riabilitazione saranno rimessi in libertà.
Il titolare rischia anche una sanzione amministrativa considerato che nel negozio custodiva infatti anche sep e reti.

Poche ore prima del blitz di Roè Volciano, gli agenti del Noa guidati dal questore Isidoro Furlan erano entrati in azione a Villanuova sorprendendo un 53enne mentre ultimava ai margini di un sentiero la posa di 40 trappole a scatto ed una rete di dieci metri. Oltre agli strumenti di cattura all'uccellatore - che dovrà rispondere di caccia a specie vietate con strumenti di cattura illegali e maltrattamento di animali -, sono stati sequestrati otto pettirossi morti e dei volatili da richiamo rinchiusi in anguste gabbie.

Fonte Bresciaoggi

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