E' tempo di Nobel
di Aldo Vaglia

Il Vaticano contesta quello per la medicina al britannico Robert Edwards, padre della fecondazione in vitro (che ha dato la vita a 4 milioni di persone) perché la tecnica non è naturale...

 
La Cina quello per la pace al dissidente Liu Xiaobo, che si batte da 20 anni ( ed è rinchiuso in carcere ) per la difesa dei diritti umani.
Tra la Santa Sede e i Comunisti in questi casi c’è un “Idem Sentire†e chi si oppone ai loro assolutismi o va in carcere o viene scomunicato.
 
È andata meglio a Varga Llosa per la letteratura che ha dovuto aspettare solo 30 anni (e perdere la capacità di denunciare le ingiustizie che gravano sulla sua terra  “secondo Bevilacquaâ€) per ricevere il premio.
 
Nessuna contestazione invece al Nobel per la fisica ai due Russi Geim e Novoselov (forse perché la guerra fredda è finita ed anche i cervelli possono emigrare) per le ricerche condotte in Gran Bretagna nell’università di Manchester sul “Grafene“.
Il materiale più sottile del mondo, ottenuto dalla comune grafite, trasparente e ottimo conduttore che è oggi il più promettente per costruire touch screen, pannelli luminosi e celle solari.
 
L’attesa per le applicazioni pratiche di questo materiale e il modo in cui è stato riportato dai giornali mi ha fatto rivivere la scena del bellissimo film di “Mike Nichol“ il Laureato, quando alla  festa di laurea l’amico del padre si avvicina a Ben (interpretato da un meraviglioso Dustin Hoffman alle prime armi) con: “Voglio dirti solo una parola, ragazzo, Solo una parolaâ€. “Si Signore†“Mi ascolti?†“Si, signoreâ€. “Plasticaâ€. Pausa. “Credo di non aver capito, signoreâ€. â€Plastica, Ben. Il futuro è nella plastica“.
L’espressione inebetita di Dustin Hoffman mentre incassa la dritta dell’amico del padre non può essere resa a parole, è solo da vedere.
 
Il film è del 67 e solo 4 anni prima l’italiano Giulio Natta aveva ricevuto il premio Nobel per la chimica, insieme al tedesco Ziegler, per le scoperte importantissime sui materiali plastici, in particolare “il polipropilene isotattico†commercializzato in seguito dalla Montecatini con il nome industriale di Moplen.
Verrebbe da pensare che il personaggio che si rivolge al ragazzo sia un industriale illuminato che ha scoperto le formidabili qualità dei materiali plastici. In realtà “il tipo†ha solo scoperto “l’uso deficiente†che già in America, per il basso costo della materia, veniva fatto e che arricchiva migliaia di piccoli imprenditori, ma impoveriva ed inquinava irrimediabilmente, la terra non solo nei centri abitati, ma addirittura mari e montagne, con sacchetti da supermercato, bottiglie, piatti, bicchieri monouso, non recuperati e riciclati.
 
Ed è così che una delle più importanti scoperte del xx secolo viene degradata da una “società dei consumi†alle funzioni più ignobili ed agli usi più effimeri, per un sua caratteristica che ne diventa subito un difetto “il bassissimo costoâ€.
Perché è vero che la plastica costa poco e meno nobile è meno costa, ma è anche vero che “il materiale che la natura s’è dimenticata di creareâ€, è impermeabile, non si ossida, rimane stabile nel tempo, può essere colorata, cromata, stampata in ogni forma, è leggera, infrangibile, elastica, è un supermateriale da noi usato male.
 
Speriamo in un migliore utilizzo per i materiali del XXI secolo.
 
 
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