Subito novità per l'emergenza e la rianimazione
di val.
Ora che certa la realizzazione del contenitore ecco che l’ospedale di Gavardo si avvia a diventare un nosocomio per acuti finalmente all’altezza della situazione, dotato di un vero e proprio Dipartimento Emergenza e Accettazione.
Ora che è certa la realizzazione del contenitore ecco che l’ospedale di Gavardo si avvia a diventare un nosocomio per acuti finalmente all’altezza della situazione, con un vero e proprio Dipartimento Emergenza e Accettazione (Dea), con la piazzola per l’atterraggio degli elicotteri, con l’ipotesi di possedere insieme a Desenzano persino l’emodinamica.
L’eccitazione era palpabile ieri, soprattutto tra i medici, alle prese con tutta una serie di novità che arriveranno già prima della nuova ala ospedaliera: da giugno la diagnostica digitalizzata che apre il campo alla telemedicina, la presenza di un radiologo 24 ore al giorno, la nuovissima Tac “a 16 strati” che entro l’estate andrà a sostituire quella “ad un solo strato che per i politraumatizzati è insufficiente” e via dicendo.
“Il nostro Pronto soccorso nel 2006 ha registrato 43 mila e 800 accessi e le prestazioni sono state 130 mila – ha buttato lì sul piatto la dottoressa Savio, responsabile del 118 -. Abbiamo un bacino d’utenza enorme che ci porta ad essere il terzo ospedale in provincia per accessi e siamo costretti a diventare i primi quando contiamo i pazienti che siamo costretti a trasferire in altre strutture perché non li possiamo curare noi”.
E’ vero: da valsabbino prova fastidio persino il cronista, quando gli tocca di scrivere del tal incidentato che “a causa della gravità delle ferite è stato trasferito al Civile di Brescia”, figuratevi i medici che in quel Pronto soccorso si impegnano a far proprio il giuramento di Ippocrate, vale anche per i paramedici dalla caposala al barelliere: “Capita poi che questi problemi vengano recepiti all’esterno come inefficienze e ci fa male questa cosa” affermano.
Ed ecco che invece finalmente tutto prende a muoversi nel verso giusto.
Fra le novità quelle la nuova Cardiologia, “con il dottor Gianfranco Pasini nelle vesti di primario” ha rivelato Borelli, e la Rianimazione affidata invece al dottor Alberto Ischia che ha voluto precisare quale sia la vera novità riguardo al reparto che si appresta a dirigere e che sarà pronto fra alcuni mesi: “Invece che la semplice terapia intensiva post-operatoria che in passato era prevista per Gavardo, l’attuale dirigenza aziendale è riuscita ad ottenere una rianimazione vera e propria col Dea e questo è un fatto importantissimo per le popolazioni dell’Alto Garda e della Valle Sabbia - ci ha detto -, perchè tra non molto potranno finalmente giovarsi di una struttura sanitaria all’altezza. E’ finalmente arrivata l’ora per Gavardo di voltare pagina”.
Il nuovo reparto di terapia intensiva disporrà di 4 posti letto e sarà dotato di tutti gli accorgimenti tecnologici capaci di renderlo sicuro e funzionale e troverà spazio nei 260 metri quadrati attualmente occupati dalla sala biblioteca/riunioni dell’ospedale. L’opera costerà 516 mila euro e sarà realizzata, naturalmente, pensando alla nuova struttura: “Anche grazie alla nuova piattaforma per l’elisoccorso, con il nuovo reparto di rianimazione riusciremo a ridurre sensibilmente i tempi di intervento, necessità fondamentale per quei pazienti in pericolo di vita. La nuova ubicazione ci permetterà anche di gestire al meglio le urgenze che si dovessero verificare all’interno dell’ospedale".