Pronti via, arrivo nel 2010
di Ubaldo Vallini

Sette otto mesi per la prima pietra, poi altri tre anni per tirarlo su... col beneficio d’inventario che č d’obbligo per opere di questo tipo ecco i tempi per la realizzazione del nuovo ospedale a Gavardo. Non c'č piů spazio per l'ipotesi salodiana.

Sette otto mesi per la prima pietra, poi altri tre anni per tirarlo su... col beneficio d’inventario che è d’obbligo per opere di questo tipo. Alla fine Gavardo, con tutta la Valle Sabbia e parte del Garda, avrà a disposizione un ampliamento ospedaliero da oltre cento posti.
“Non c’è più nessun ostacolo – ha affermato ieri il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Desenzano Mauro Borelli -. Roma ha stanziato i 31 milioni di euro che sono necessari ed era l’unica cosa che mancava”.

“Già l’anno scorso insieme alla Regione Lombardia avevamo stabilito che l’assegnazione dei fondi era il segnale di via per passare rapidamente alla definizione di un progetto definitivo e poi esecutivo, poi ancora all’appalto e alla costruzione – ha aggiunto l’ingegnere -. Ulteriori sorprese non dovrebbero essercene, a garantire tempi e modalità il fatto che abbiamo da tempo incassato l’ok da parte dell’Asl, della regione e del Comune che ha già provveduto alla variante urbanistica necessaria, poi il fatto che questa nuova ala sarà realizzata materialmente da Lombardia Infrastrutture”.

Il progetto preliminare del nuovo ospedale è stato presentato ieri mattina nella saletta della biblioteca dell’ospedale ai medici gavardesi, ai quali Borelli ed il direttore Dalfini hanno chiesto un contributo in idee per poter meglio definire in sede di progetto particolareggiato la disposizione dei vari reparti. “Gavardo – ha detto Mauro Borelli -, è un ospedale destinato a diventare nei prossimi anni un importantissimo punto di riferimento per le oltre 130 mila persone che abitano nell’Alto Garda e nella Valle Sabbia, i quali hanno il diritto di ricevere un’adeguata assistenza sanitaria in tempi rapidi”.
Nel piano interrato della nuova palazzina ci saranno tutti i magazzini e sarà ricavato uno spazio in previsione di ospitare la Risonanza magnetica. Al Piano terra ci saranno le camere mortuarie e la sala autoptica. Al primo piano il Pronto Soccorso; al secondo l’Ucc e la Cardiologia; al terzo, al quarto e al quinto le degenze.
Fan parte del “pacchetto” anche l’acquisto di parte dell’attuale ospedale che è di proprietà della Casa di riposo di Gavardo e la realizzazione di una decina di piazzole di atterraggio per gli elicotteri del 118: “Saranno i sindaci interessati a mettersi d’accordo con gli operatori del 118 per dirci dove le dovremo realizzare” ha detto Borelli.

Gli abbiamo chiesto anche se questa operazione chiude definitivamente la querelle con Salò. “Se la questione è quella del nuovo ospedale per acuti che il sindaco di Salò voleva venisse realizzato da quelle parti, è finita da un pezzo. Non l’avremmo mai potuto realizzare perché ci volevano 160 milioni di euro che non ci sono – ci ha risposto lui -. Resta ancora da chiarire che fine farà l’ospedale di Salò per il quale siamo in procinto di spendere un milione di euro in sottofondazioni con l’obiettivo di rimediare agli ingenti danni del terremoto. Proposte al sindaco ne abbiamo fatte parecchie, come Azienda ospedaliera e come Asl e la mia idea rimane quella di sempre: serve una variante urbanistica che ci permetta di vendere bene il vecchio ospedale. Con il ricavato è possibile realizzare la struttura sanitaria che i salodiani si aspettano, al sindaco decidere dove”.
0419GvardoOspedale01.jpg