«A giudizio della comunità del lago»
di red.

In merito alle pi recenti vicissitudini che riguardano l'Eridio, prende posizione con un comunicato il Coordinamento delle Pro loco di Anfo, Idro, Bondone.

 
Riportiamo il comunicato in forma integrale.
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COORDINAMENTO DELLE PRO LOCO DEL LAGO D’IDRO - Anfo, Idro, Bondone-Baitoni
Comitato Difesa Lago d’Idro e Fiume Chiese
 
«Nella serata del 28/09/10, ci è stata comunicata la risposta definitiva resa dalla regione Lombardia al Comune di Idro in merito alle opere previste dall’accordo di programma sottoscritto dai Comuni rivieraschi.
Tale risposta corrisponde esattamente a quanto poteva essere previsto, nonostante l’amarezza e lo sconforto del Sindaco e Vice Sindaco del Comune di Idro, la Regione Lombardia ha categoricamente cassato ogni possibilità di revisione del progetto definitivo relativo alla regolazione e messa in sicurezza del lago d’Idro; questo è quanto possiamo riscontrare anche dal comunicato stampa pubblicato in data odierna.
 
Il nostro compito ora è quello di far capire a tutta la comunità del lago il disastro immane provocato dagli amministratori dei rispettivi Comuni di Bagolino, Anfo, Lavenone ed Idro (precedente legislatura), in seguito alla sottoscrizione del famigerato accordo di programma, con tale atto, per quattro soldi si sono venduti il lago!!
 
E’ pacifico che il progetto definitivo trasformerà in modo irrevocabile il nostro lago riportandolo ad una condizione peggiorativa rispetto alla regola del 2002 che imponeva un’escursione di metri 3,25 infatti con l’abbassamento della savanella ad una quota di metri 365,45 si ottiene ancora metri 1,80 di escursione del lago che in caso di necessità possono essere utilizzati, infatti la regione dice testualmente:
 
“l’ipotesi del Comune di Idro di eliminare la 3° luce e la relativa savanella di scarico è ulteriormente peggiorativa della capacità di laminazione del lago in caso di piena e riduce in modo secco e definitivo di circa 5 milioni di mc. la capacità di laminazione, accumulo e di svaso, anche preventivo, del lago”.
 
Noi crediamo non ci siano parole per definire ciò che è stato provocato ma lasciamo al giudizio della comunità del lago definire le responsabilità dei nostri amministratori……….
È comunque evidente un fatto, non possiamo credere nella loro ingenuità, personalmente sono propenso a pensar male, come diceva un noto politico non si sbaglia quasi mai!
 
Ora cosa è necessario fare? Quali sono le possibilità che questa comunità ha per poter difendere il lago da chi lo vuole ancora una volta piegare a scopo produttivistico disconoscendo di fatto la  naturalità di questo ambiente?
Noi ciò che sentivamo di fare l’abbiamo fatto! Il ricorso al Tribunale Superiore delle Acque in Roma per l’annullamento dell’accordo di programma  è stato depositato ancora in data 19/12/2008 siamo in attesa della sentenza sulla questione preliminare, sarebbe opportuno a nostro giudizio che anche l’amministrazione Comunale di Idro si attivasse in tal senso, ormai non vi sono altre possibilità, l’unica strada percorribile rimane quella giudiziale, sarebbe quantomeno pesante anche per un giudice condannare un Comune che si attiva per la difesa dell’ambiente e del proprio lago.
 
L’Accordo di Programma cosi come è stato concepito è un anacronismo puro, solamente i sottoscrittori non si sono resi conto di cosa esso conteneva, tanto per rammentarne alcuni, vi sono violazioni del principio pluralistico, e democratico, violazione dei principi di adeguatezza e proporzione, vilazioni plurime di previsioni legislative di atti a presupposto necessitato che regolano e disciplinano i trasferimenti d’acqua e le utenze a qualunque scopo destinate, vilazione del principio di non contraddizione, valido epistemologicamente in ogni ambito scientifico, violazione del principio della tutela olistica della risorsa idrica vilazione del principio fondamentale ex art 9 Cost. attinente all’ambiente unilateralmente considerato violazione dei principi di precauzione in materia ambientale dell’adeguatezza al fine con pretermissione pure del principio dell’alternativa ipotetica, violazione del principio dell’istruttoria adeguata secondo l’insegnamento della Corte Suprema, eccesso di potere per sviamento della causa tipica, violazione e falsa applicazione della normativa codicistica (art. 822 e 823 comma 2) a tutela dei beni del demanio idrico violazione e falsa applicazione della istituti normativi del T.U. 11.12.1933, n. 1775, che esgono il controllo immanente delle utenze idriche, lesione del bene del demanio idrico, con correlativa responsabilità degli enti pubblici coinvolti per fatto commissivo e/o omissivo per equivalenza ex art. 40 cpv. c.p. integrazione dell’elemento materiale del reato ex art. 323 c.p.c. e comunque della responsabilità amministrativa-contabile per danno erariale per danno erariale-ambientale assistita dalla culpa lata.
 
La triste ed avvilente considerazione finale, in ordine all’elenco delle violazioni commesse, sta nel fatto che la situazione del lago d’Idro assurge a paradigma in negativo di come non andrebbe mai esercitata la funzione pubblica, in altri termini più si esamina la fattispecie e più emergono in misura più che proporzionale le violazioni di legge.
 
Per quanto concerne la qualità delle acque, al momento ci dobbiamo accontentare del collettore che arrivarà fino ad Anfo anzi un po più in su! Ma per il resto che si fa?
Eppure la situazione è del tutto normale o no? A parte il colore delle acque naturalmente, ma gli amministratori locali servono ancora a qualche cosa?
Visti i risultati raggiunti per la questione lago, personalmente sono proprio convinto di no! (Comune di Idro escluso naturalmente).»
 
Il portavoce: Aldo Armani
 
 
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