Dottoressa di montagna, la salute ci guadagna
di Ubaldo Vallini

I settecento mutuati di Capovalle, Magasa e Valvestino, dalla fine di settembre avranno un medico non supplente.

 
Si chiama Anna Crescini, origini vestonesi e residenza momentanea a Roè Volciano.
Grazie alla sua disponibilità a fare il “medico di medicina generale” sulle montagne fra la Valle Sabbia e l’Alto Garda, si potrà mettere la parola fine ad una vicenda che fra alti e bassi si trascina ormai da otto mesi: la mancanza di un medico “titolare” negli ambulatori di Capovalle, Magasa e Valvestino, che fanno parte del più vasto ambito territoriale che per raggiungere la quantità minima di abitanti (cinquemila), contempla anche i Comuni Anfo, Idro, Lavenone e Treviso Bresciano.
 
Posto vacante da gennaio
Dei tre medici in organico, uno, la dottoressa Celestina Gomes, alla fine del 2009 ha cessato l’attività e da allora nessuno fra i colleghi inseriti in graduatoria ha voluto prendere il suo posto per occuparsi dei 739 mutuati presenti soprattutto nei tre Comuni più disagiati.
Forti le scomodità per gli utenti, sorattutto gli anziani, che si sono ritrovati spesso senza la possibilità di essere curati tempestivamente o in modo adeguato.
Almeno fino a maggio dello scorso anno quando, fresca di laurea, la 28enne vestonese Sonia Zani ha accettato una supplenza che ha “coperto” il posto vacante fino ad oggi, ci dicono, con solerzia ed efficienza, ma senza averne pienamente diritto.
 
Il passaggio verrà ufficializzato alla fine di settembre, quando 283 cittadini di Capovalle, 110 di Magasa, 183 di Valvestino, 7 di Treviso Bresciano, 8 di Anfo, 108 di Idro e 37 di Lavenone, saranno chiamati a dichiarare personalmente la loro scelta fra i medici disponibili (in pratica la sola dottoressa Crescini, perché dei due colleghi solo uno ha ancora la possibilità di accogliere pochi mutuati).
 
...e l'Asl sale in montagna
E per la prima volta, per agevolare la popolazione che altrimenti dovrebbe scendere in massa a Nozza oppure a Salò, l’Asl di Brescia ha deciso di mettere a disposizione i suoi operatori che saliranno in montagna: lunedì 27 ottobre mattina e pomeriggio toccherà a Valvestino, martedì 28 al mattino a Magasa e mercoledì 29, per tutto il giorno, a Capovalle.
Le Amministrazioni comunali metteranno temporaneamente a dispozione il locali del municipio.
Una volta raccolti i dati verrà aggiornata la carta regionale dei servizi che sarà riconsegnata a domicilio. Nessuno dei mutuati, insomma, avrà bisogno di scendere a valle per effettuare il cambio.
 
Gli orari dell'ambulatorio
“Confidiamo, in questo modo, di garantire a tutti i cittadini la possibilità di scegliere il proprio medico di medicina generale” hanno detto ieri in una conferenza stampa il direttore generale dell’Asl Carmelo Scarcella e la direttrice distrettuale Fiorella Cadoria, che hanno chiesto ai tre sindaci presenti (Rizzi per Capovalle, Venturini di Magasa e Pace di Valvestino) di prodigarsi perché i loro cittadini vengano messi a conoscenza di questa novità.
La dottoressa Anna Crescini prenderà servizio a partire dal 27 settembre nelle stesse sedi e con gli stessi orari di ambulatorio stabiliti fino ad oggi: a Capovalle il lunedì dalle 13 alle 14:30, il mercoledì dalle 9 alle 10:30 e il venerdì dalle 15 alle 16:30; a Magasa il lunedì e il giovedì sempre dalle 11 alle 12; a Valvestino il lunedì e il giovedì sempre dalle 9 alle 10:30.

Contenti i sindaci
I sindaci hanno lodato l’iniziativa dell’Asl di Brescia “frutto di un dialogo sempre aperto con gli amministratori locali” che almeno in questo caso è riuscito a mettere in pratica lo slogan regionale che vuole la sanità lombarda il più possibile vicina al cittadino.
Resta il rammarico per la difficoltà riscontrata nel garantire la veloce sostituzione del medico in caso di sedi disagiate come questa, con pochi mutuati e tanta strada da percorrere.
A questo proposito sarà compito del sindacato dei medici e della Regione concordare in sede di contrattazione integrativa degli incentivi capaci di porvi rimedio in modo radicale, considerando anche che è montano un terzo del territorio lombardo.
 
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