Indimenticabili sei corde
di Itu

Nella suggestiva cornice del monastero di San Bartolomeo la serata conclusiva della rassegna che ha unito in musica 22 Comuni della Valle Sabbia.


Si è svolto nella serata di domenica 5 settembre l’ultimo concerto in programma del festival internazionale della chitarra che per ben due mesi ha portato in ventidue comuni della Valsabbia concerti di notevole interesse e preziosità culturale.
Intanto la cornice di ognuno di questi gioielli si è avvalsa del contesto delle chiese più belle del nostro territorio e l’ultima serata nel monastero di San Bartolomeo sull’Altopiano di Cariadeghe ha impresso qualcosa di magico.Lo si sentiva ancor prima di entrare nel sacro luogo, nell'ammirare il vastissimo territorio illuminato della pianura fino al lago di Garda.
 
Il concerto si è aperto con il giovane complesso delle “Chitarre volanti” diretto dal Maestro Nico Bello, bambini e ragazzi impegnatissimi nel loro compito.
Poi sono entrati gli artisti protagonisti Claudio Piastra alla chitarra e Claudio Casadei al violoncello che hanno cominciato subito un dialogo d’intesa sulla sonata n° 5 in mi min. di Vivaldi, temprandosi su una acustica felice che ha permesso loro man mano che il clima della serata cresceva di legarsi a sonorità sempre più tecnicamente sottili e vellutate.
 
Si è inserita successivamente la flautista Martina Stefanoni nella fantasia Tangera op. 44 di L. Berenguer ed il trio si è nuovamente assestato, intrecciando un dialogo trascinante nel ritmo e sensuale nella ricerca di vibrazioni  struggenti.
I loro curriculum sono di tante parole, ma il concerto che ci hanno regalato dice molto di più sulla loro caratura artistica.
 
Il pubblico numeroso ha riempito le panche del monastero, le autorità alla conclusione hanno ripercorso insieme la fatica ed anche l’entusiasmo di questi mesi.
L’emozione del sindaco serlese ci ha ricondotto al dolore della comunità tutta per la morte in cava del giovane Vittorio Frassine per cui la manifestazione ha avuto un tono sommesso rispetto ai progranmmi.
Adesso non ci rimane che sperare nella seconda edizione del festival per l’anno prossimo.

 
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