Col rock in montagna la Proloco ci guadagna
Un lettore di Bagolino ci scrive in merito alla nuova gestione della Pro loco e al primo Festival del rock che ha avuto luogo al parco Pineta.

 
Gentile Direttore,
ho partecipato, seppur in alcuni frangenti distratto da alcune incombenze, alla kermesse musicale “1° Festival del Rock” a Bagolino.
La location approntata è stata la Pineta e si è rivelata una scelta felice.
Ma parto un poco più da lontano… ovvero dai cambiamenti che hanno coinvolto, da poco, la Pro Loco di Bagolino. Personalmente, apprezzavo molto la scelta culturale della precedente “gestione” e trovo la settimana agostana bagossa “Panem et circenses” un fiore all’occhiello nella Valle Sabbia.
Proposte culturali nelle “nostre” (indebitamente me ne approprio) bellissime strade e angoli medievali, percorsi gastronomici, escursioni montane, mostre d’arte, visite dello splendido paese hanno sempre contraddistinto l’estate di Bagolino.
Muovevo però l’appunto che, a mio civile parere, la Pro Loco indirizzasse i suoi intenti in soli appuntamenti di qualità che tenessero poco conto della necessità di autofinanziarsi con manifestazioni più “globali”, che facessero “cassetto” e che attirassero persone giovani “da fuori”.
Le iniziative importanti (e lodevoli) erano demandate al Comune di Bagolino, che negli anni ha proposto appuntamenti importanti nella Piazza Marconi (ricordo volentieri i New Trolls e i camei di Antonella Ruggiero e Bruno Lauzi).

Da poco tempo ha preso in mano le redini della Pro Loco Nicola Braga.
Posso fargli i complimenti? Glieli faccio lo stesso.
Ha mantenuto le iniziative culturali sopra riportate e ha cominciato a proporre manifestazioni che hanno per target un pubblico giovane e un possibile “cassetto”.
Tra queste, la “nostra” kermesse musicale. Ho visto di “nuovo” in questa manifestazione una presenza assolutamente collaborante dell’Amministrazione Comunale, con assessori e consiglieri che indossavano la maglietta della manifestazione e che sistemavano sedie e sudavano un poco anche loro.
E, credo, l’Amministrazione Comunale ha anche partecipato da privilegiato sponsor. Le “fatiche”, che constavano su un improbabile autofinanziamento, sono ora “condivise”.
 
E, per non essere strumentalizzato politicamente, ricordo che una delle giovani candidate della lista concorrente alle ultime amministrative, M.B. (non la cito interamente perché non so se ne abbia piacere… ma se interverrà la riconoscerò volentieri) in una presentazione della lista aveva auspicato una maggiore collaborazione tra il Comune e la Pro Loco.
Quindi… merito alla proposta della (oggi) minoranza e merito a Luca Dagani che, sia che fosse a conoscenza o meno di questo intento della (oggi) minoranza, ha “sentito” e fatta propria questa esigenza.

Ed ora… parliamo del Festival del rock
.
Ha avuto inizio alle 15 (in ritardo di un’ora) con 8 band musicali rock in concorso. Band di ragazzi che hanno sudato (faceva caldo) proponendo un repertorio che, giustamente, proponeva stili che vanno oggi tra i giovani alternativi: influenze dark, muri elettrici e testi “oscuri” (e anche un poco ingenui) e (sigh!) molte cover.
Se la sono cavata discretamente… ma hanno tempo per crescere.
Saranno stati entusiasti, comunque, di poter approfittare di un’amplificazione del suono eccezionale! Erano anni che non riuscivo a sentire distintamente, in manifestazioni simili, tutti gli strumenti e il cantato con la giusta armonizzazione.
 
Ma la vera sorpresa era riservata alla serata dei “Big”. Big…che non conoscevo, ad eccezione del bagosso Tablo e di Daniele “Violino” Richiedei (parafrasando il più noto Lucio “Violino” Fabbri della grande PFM) che però, quest’ultimo, l’avevo ascoltato solamente in versione “classica”.
Conoscevo il CD di Tablo, di cui ho apprezzato alcune canzoni ma che esprime una sensibilità artistica un po’ lontana dai miei gusti, ma il suo repertorio l’ha stavolta proposto in versione acustica: a mio parere, sarà per l’emozione live, sarà perché il suo stile melodico ha trovato una chiave adatta di lettura con questa soluzione, in questo modo ha da subito impreziosito la serata.
 
Ho perso gran parte dell’ascolto del secondo gruppo, preso da altre incombenze, ma mi è parso che stessero suonando molto bene e buona musica. Mi ha sorpreso il terzo gruppo, i Big Block Trio, che ha proposto un superbo jazz rock con cover addirittura da “Spectrum” del magico batterista di colore Billy Cobham.
Non è facile conciliare uno strumento come il violino con il jazz rock… ma il bagosso Daniele Richiedei, ospitato dal trio, ha stupito tutti con una “lettura” esecutiva elettrica e, a tratti, psichedelica.
Ottimi esecutivamente anche i più attesi sul palco, i Plan de Fuga. Non li conoscevo e ne ho apprezzato il valore artistico, anche se vale lo stesso discorso che ho fatto prima per il Tablo: non è propriamente la mia musica.

Ed ora le note dolenti.
Presenti alla splendida kermesse non saranno state più di 50 persone.
La proposta di questa prima manifestazione è stata reclamizzata solamente su internet, in un periodo, l’estate, che vede la rete poco “abitata”. L’anno prossimo Nicola dovrà, a mio parere e se accetta il consiglio, reclamizzare meglio l’iniziativa e, se verrà mantenuta la stessa qualità artistica, cercare di raggiungere tutta la Provincia.
Il pubblico locale, se si punta a manifestazioni di qualità, non è sufficiente e nemmeno è abbastanza ricettivo.
 
Invito il redattore del web-giornale ad intervistare Nicola Braga, che racconti la sua nuova esperienza di Presidente della Pro Loco di Bagolino e della splendida (e poco partecipata) kermesse musicale, invitandolo, per quanto possa servire il mio modesto incoraggiamento, a proseguire su questa strada e con la seconda edizione del Festival del Rock in Bagolino.
Un mio amico, musicista e grande amante della musica (e che, pur abitando a Ponte Caffaro, non sapeva che quella sera c’era la manifestazione… ho dovuto avvisarlo io con un sms alle 19) ha detto: “Sono anni che giro la Valle Sabbia per concerti, e non ho mai visto una manifestazione musicale così ben organizzata e valida”.
Non l’aveva mai visto… perché non esisteva. Ora esiste. Grazie.

Lettera firmata
 
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