In un tricolore il «consumo della Falk»
di Giancarlo Marchesi

Un cimelio degli anni Trenta è stato recentemente donato da un privato alla civica biblioteca di Vobarno.

 
Per lungo tempo la storia di Vobarno si è intrecciata con quella della sua ferriera.
Nel Secondo dopoguerra lo stabilimento Falck era arrivato a occupare oltre 1600 addetti, tra dirigenti, impiegati e operai.
Quel glorioso passato produttivo è custodito nella memoria di tanti vobarnesi, ma non mancano le testimonianze materiali: la biblioteca civica, per esempio, ha sede nell’edificio che ospitava il reparto «punterie».
 
E proprio l’ente culturale di piazza Corradini da qualche tempo può contare su un ulteriore segno legato a quella ricca storia: la bandiera della Cooperativa di consumo lavoratori Falck.
Il drappo tricolore è stato donato dal geometra Bernardo Tonni, che nel 2005-06 ha diretto i lavori di ristrutturazione dei locali che ospitano la biblioteca.
Circa due anni fa il professionista, visitando una fiera dell’antiquariato, fu talmente incuriosito da quel drappo che lo acquistò.
Consapevole della lunga storia della cooperativa di consumo vobarnese, nei mesi scorsi ha deciso di offrire il prezioso cimelio.
 
Il tricolore, delle dimensioni di 150x110 cm, presenta alcune particolarità: nella dicitura posta sul fondo, il nome dell’azienda vobarnese è scritto Falk, senza la consueta C tra le lettere L e K.
Inoltre, al centro, inscritti in un cerchio vi sono i simboli stilizzati di una campana e di una pigna. E proprio quest’ultima è il segno distintivo di Vobarno: il simbolo della comunità è infatti ispirato ad un manufatto in marmo di origine romana, rinvenuto in epoca medievale nel campanile della chiesa di Santa Maria Assunta, rappresentante appunto una pigna.
 
Questa bandiera ci parla di una realtà economica e sociale ormai scomparsa, quella legata al capitalismo di stampo paternalista che segnò la storia vobarnese tra la fine del XIX secolo e la prima metà del Novecento.
Accanto allo stabilimento siderurgico erano state infatti realizzate case operaie e si era dato vita a forme di associazionismo assistenziale, ricreativo e mutualistico strettamente legate all’azienda siderurgica che andavano dalla casa di riposo all’asilo infantile alla mutualità.
La prima cooperativa di consumo vobarnese venne istituita nel 1892 tra gli addetti dello stabilimento Migliavacca, come era allora denominata la ferriera.
 
Successivamente, nel 1908,venne fondata la Società anonima cooperativa vobarnese di consumo.
Dopo il 1931, quando la società che controllava lo stabilimento di Vobarno mutò la ragione sociale in Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck, aggiungendovi il nome della famiglia d’origine alsaziana, tutti gli enti e le istituzioni vobarnesi di emanazione aziendale si adeguarono.
Così l’ente mutualistico fu denominato Cooperativa di consumo lavoratori Falck.
 
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