Farmacia vobarnese: «Polemica infondata»
In merito all'interpellanza comunale della Lega vobarnese che riguarda la farmacia comunale, pubblichiamo la risposta ufficiale di Progetto Vobarno.

 
Egregio Direttore,
 
ci viene segnalato da alcuni suoi lettori l’articolo sulla presunta “polemica farmaceutica” relativa al pagamento dei canoni di gestione, da parte della PROGETTO VOBARNO SRL, a favore del COMUNE DI VOBARNO.
La questione è rimbalzata sugli organi di stampa a seguito di una interpellanza consigliare la cui risposta, forse troppo “tecnica”, non è bastata ad evitare una polemica inesistente.
 
Va infatti ricordato, preliminarmente, che la PROGETTO VOBARNO è una società interamente di proprietà del COMUNE e che, conseguentemente, ogni arricchimento od impoverimento della società (per usare un linguaggio comune) ricade direttamente sul COMUNE stesso.
Nei suoi dodici anni di vita la società ha realizzato una serie di costruzioni immobiliari (parte cedute e parte tuttora di proprietà) ed opere di urbanizzazioni (ponti, strade e parcheggi) il cui valore immobiliare attuale (al netto quindi delle cessioni) supera i 6 milioni di euro.
E tutto questo a fronte di un finanziamento iniziale da parte del COMUNE di soli 40 mila euro.
 
La gestione della farmacia è stata affidata alla PROGETTO VOBARNO nel 2003, per superare i vincoli gestionali derivanti dal sistema di contabilità pubblica e dalla normativa sul patto di stabilità, a fronte dell’impegno a corrispondere annualmente un canone di concessione pari al 10% del fatturato (e quindi pari al 100% dell’utile precedentemente incassato dal COMUNE); i risultati sulla gestione della farmacia sono sotto gli occhi di tutti i cittadini vobarnesi.
 
La società è riuscita, con il contributo dell’Amministrazione Comunale e di tutti coloro che si sono impegnati nella gestione (nel Consiglio di Amministrazione sono stati sempre presenti rappresentanti della minoranza che hanno positivamente collaborato per il raggiungimento degli obiettivi), a realizzare in tempi brevi gli interventi programmati a fronte dei considerevoli contributi regionali ottenuti.
Per fare questo spesso si sono avviati nuovi interventi senza attendere la conclusione finanziaria degli interventi in atto; nello specifico le urbanizzazioni del Settore 2 (la zona biblioteca) ed il trasferimento della farmacia (con l’importante intervento di ampliamento della stessa) sono stati avviati senza attendere la vendita degli immobili commerciali realizzati su Piazza della Pace.
 
La vendita parziale dei suddetti immobili (a fronte della crisi del settore immobiliare) ha creato una temporanea mancanza di liquidità nel bilancio della società a cui si poteva ovviare con due alternative:
a – ottenere un mutuo bancario garantito dagli immobili commerciali di proprietà della società (e non sarebbe stato difficile ottenere un mutuo per 350 mila euro potendo dare garanzie immobiliari per una valore superiore a 4 milioni di euro) gravando però i conti della società degli interessi passivi;
b – concordare con il COMUNE una dilazione nel pagamento dei canoni annui (117 mila euro nel 2007 e 131 mila euro nel 2008) a fronte della situazione finanziaria comunale che, a fronte delle notevoli giacenze di cassa sulla Tesoreria, non aveva alcuna necessità di incassare materialmente il denaro (si aggiunga inoltre che la Tesoreria comunale non percepisce interessi attivi sulle giacenze di cassa).
 
E’ chiaro che si è scelta la seconda soluzione in quanto positiva per la società ed ininfluente sulla gestione finanziaria del COMUNE che, a fronte della gestione tipica degli enti pubblici, ha potuto tener conto nel suo bilancio dei canoni annui ed utilizzarli come se li avesse incassati.
Non c’è stato e non ci sarà quindi alcun danno o limitazione alla capacità di spesa da parte del COMUNE a fronte del ritardato pagamento dei canoni da parte della PROGETTO VOBARNO; affermare il contrario è falso e pretestuoso.
 
Il paradosso è che, diversamente da quanto paventato nell’interrogazione consigliare, il ritardato pagamento dei canoni ha permesso di ottimizzare l’utilizzo delle somme in questione.
Al di là di quanto esposto si può affermare, senza tema di smentita, che dal maggio 2010 la PROGETTO VOBARNO ha comunicato formalmente al COMUNE la disponibilità di procedere al pagamento dei canoni 2007/2008 entro dicembre 2010 per poi regolarizzare il pagamento delle annualità successive.
Nello stesso mese si è attivata presso i tre istituti bancari vobarnesi per stipulare un mutuo per 350 mila euro necessario per pianificare il rientro dei canoni ed il finanziamento della costruzione dei nuovi spogliatoi presso il Centro Sportivo.
 
Progetto Vobarno
 
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