Il Rotary e la poliomielite
di val.

Quattro nuovi soci per il Rotary Club «»Vallesabbia Centenario” che, a un paio d’anni dalla sua costituzione, mira ormai alla soglia dei 30 iscritti. In occasione della cerimonia di affiliazione il Rotary ha fatto il punto sul progetto «Polioplus».

Quattro nuovi soci per il Rotary Club “Vallesabbia Centenario” che, a un paio d’anni dalla sua costituzione, punta ormai alla soglia dei 30 iscritti.
La cerimonia che ha accolto i nuovi membri è avvenuta nella Casa della Valle di Nozza, alla presenza di Nicola Bianco Speroni, il presidente del sodalizio valsabbino, dell’autorità ospitante che per l’occasione è stato il sindaco vestonese Emanuele Corli e con Angelo Borgese, già Governatore del Rotary per il Distretto 2050 che si occupa di mezza Lombardia.
Fra il pubblico anche i massimi rappresentanti dei Lion’s della Valle Sabbia.

“Quale occasione migliore che l’accoglienza di nuovi soci per fare il punto della situazione su una delle iniziative umanitarie fra le più ambiziose che siano mai state portate avanti da un’organizzazione privata come la nostra?” ha detto Nicola Bianco introducendo la serata.
Non solo distintivi, guidoncini e pubblicazioni che parlano di come si è costituito nel 1905 e perchè il sodalizio rotariano, dunque, per la serata vestonese, ma anche l’aggiornamento sul progetto “Polioplus” che ha consentito di realizzare ad oggi una campagna di vaccinazione estesa in 126 Paesi per oltre 2 miliardi di bambini, grazie ad un impegno di fondi superiore ai 600 milioni di dollari.

Un impegno per il quale anche il Rotary valsabbino ha fatto la sua parte, raccogliendo in due anni l’equivalente di 10mila dollari.
La conclusione della campagna di vaccinazione contro la poliomielite era prevista per il 2005, a vent’anni da quando era iniziata, ma non è stata ancora festeggiata a causa di alcuni focolai che hanno recentemente interessato Nigeria, Sudan, Pakistan e Afghanistan.
Nel 1985 la poliomielite colpiva in tutto il mondo 500mila bambini l’anno, in collaborazione soprattutto con l’Unicef, ma anche con numerosi Governi e con altri donatori privati, il progetto è stato realizzato per il 99% e si prevede servano ancora circa 80 milioni di euro per debellare definitivamente la malattia.

Il primo rotariano ad occuparsi della questione fu lo stesso Albert Sabine, l’inventore del vaccino orale, che rinunciando ai suoi diritti rese poco costoso il rimedio. Il Rotary Internazionale si è occupato della vaccinazione antipolio di massa recuperando fondi, ma anche monitorando l’evolversi della malattia ed inviando i suoi volontari in tutto il mondo.
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