Debuttano le “Piume del Garda”
di red.

Questa domenica, presso il Centro sportivo comunale di Vallio Terme, in occasione dei festeggiamenti del 30° anniversario del Corpo Bandistico Vallio Terme, la prima uscita della fanfara dei bersaglieri

La fanfara “Piume del Garda”, costituita da giovani musicisti per la maggior parte provenienti dalle bande di Muscoline e Vallio Terme, si esibirà per la prima volta in casa, inaugurando una stagione che si presenta fin dall’esordio già ricca di appuntamenti… piumati.

L’appuntamento è per le 20 di questa domenica, 4 luglio, dopo che si saranno esibite tre bande per il 30° del Corpo bandistico Vallio Terme.

Spesso non ci si rende conto di come grandi imprese possano in realtà originarsi da piccoli episodi, semplici gesti , situazioni di vita “quasi”quotidiana. Ed ecco che a distanza di un paio d’anni “l’asse Muscoline-Vallio”, nato dalla “giocosa” proposta della Prof.ssa Daniela Gozzi di espandere maggiormente verso l’esterno gli orizzonti musicali e sociali di entrambi i Corpi Bandistici da lei diretti, si sta rivelando agli occhi di tutti come la scintilla, il Big-Bang, l’esplosione primordiale di una passione che continua a crescere.
Un frizzante sodalizio fondatosi sul comune amore per la musica e sul piacere ricavato nello stare insieme e nel divertirsi fra lo scorrere delle note; e magicamente forgiato da due splendide vacanze trascorse tutti assieme a Lignano Sabbiadoro, che hanno indelebilmente segnato la vita delle due Bande, creando un grande affiatamento ed autentici, speciali rapporti interpersonali fra i vari componenti.
Sì, proprio di amicizia stiamo parlando. Un sentimento che, fra i vari concerti suonati tutti insieme, si è nutrito (in tutti i sensi) a suon di note e di……..pizzate, spiedi, ospitate varie e reciproche, accompagnando sempre il tutto con delle buone bevute in compagnia, interminabili chiacchierate e fragorose risate.
Come detto in apertura, è proprio quest’atmosfera assolutamente genuina il contesto dal quale “il sogno” prende vita e comincia a volare….veloce, manco a dirlo….quasi a “Passo di Corsa”…. Tutto inizia quasi per gioco, quando sei o sette di questi “freschi” amici s’inventano un’ulteriore occasione per passare un po’ di tempo in compagnia. Animati dall’idea di alcuni di loro, ex-Bersaglieri, e dalla diffusa, innata e sempre pulsante ammirazione per i celeri e piumati suonatori ,una sera si danno appuntamento, armati dei loro ottoni, per strimpellare qualche brano tipico della celebre Fanfara: chi per rivivere e condividere con gli amici il ricordo dei tempi che furono; chi semplicemente per allenare le dita ed il fiato con qualcosa di nuovo e di stimolante; chi per farsi soprattutto due allegre risate.
Ma l’esperienza lascia in loro un segno profondo. E presto si rendono di quanto questo segno li unisca e li leghi, come una cintola, in una manifesta comunione di intenti e di valori; su tutti l’amore per la musica ed il fiero attaccamento alla Patria ed al tricolore: un sentimento quest’ultimo, che spesso pulsa forte nel cuore dei più giovani per poi sopirsi un poco, crescendo. Ma che resta poi sempre in attesa di quell’eventuale “segno” che un giorno lo risvegli, forte più che mai, al punto da volerne condividere la manifestazione con altri, nell’ideale comune di intraprendere un percorso estremamente costruttivo ed educativo come questo.
Bersaglieri. Uomini votati alla musica, alla patria, a grandi valori….e ad un coinvolgente intrattenimento folkloristico. Capaci, con squilli e canti possenti, di far vibrare come pochi altri le corde dell’anima di chi li guarda e li ascolta. E lo spettatore non può che rimanere esterrefatto di fronte a chi, come loro, sembra trascendere le leggi della natura e della fisica, riuscendo a conciliare lo sforzo della corsa con la difficoltà tecnica di agili e potenti esecuzioni musicali. Uomini di tale tempra, come la loro storia dimostra, non possono che essere capaci di grandi imprese.
E, nel nostro caso, di impresa vera e propria si tratta se un gruppetto di amici, dalle colline sul confine fra Valsabbia e Valtenesi, in pochi mesi riescono a far fiorire una realtĂ  come questa.
Con un entusiasmo trascinante cominciano infatti ad incontrarsi con regolaritĂ , settimanalmente, e la semplice strimpellata si eleva al rango di prova vera e propria.
L’idea iniziale di trovarsi quasi per gioco, si trasforma in una sfida: quella di creare un Gruppo a tutti gli effetti: anzi, una Fanfara. Sfida che, non appena si diffonde la voce, viene presto raccolta da parecchi suonatori dei paesi limitrofi, facendo crescere esponenzialmente il numero dei presenti ad ogni nuova prova: tante vecchie conoscenze, ex-Bersaglieri desiderosi di riprovarci, ma anche tanti giovani con la ferrea convinzione di entrare per la prima volta in contatto con questo “mito”.
Hanno contagiato tutti durante il loro cammino, nel percorso di avvicinamento a questo primo, importante appuntamento. Alle prove è sempre stata massiccia la presenza dei parenti e degli amici “musicanti” di entrambe le bande che, non suonando un “ottone” come loro, a malincuore (perché in realtà vorrebbero tanto farlo) non li seguono con le note, non li seguono con la corsa, ma…..con il cuore, con il loro supporto, facendo ognuno il possibile per contribuire. Chi sfornando idee e proposte interessanti ; chi portando qualche torta per ristorarli un poco, o una bottiglia di vino per ridare un po’ di giovamento a labbra fiaccate dagli sforzi necessari per andare “a prendere” le note più acute; chi solo incitandoli ed infondendo loro coraggio con gli applausi, scroscianti dopo ogni suonata. E per molti è stata veramente un’esperienza che riempie il cuore, quella di essere stati testimoni della loro nascita e crescita, del loro graduale e costante miglioramento di prova in prova, degli sforzi e dell’impegno profusi da tutti per essere qui oggi, alla prima vera tappa di un cammino che sarà sicuramente lungo e pieno di soddisfazioni.
A tal proposito è doveroso ringraziare tutti coloro che con il loro speciale contributo hanno permesso di realizzare questa Fanfara, che può vivere grazie alle voce degli ottoni che la compongono e che sono quindi la base indispensabile e il cuore palpitante su cui essa si fonda.

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