Il mondo cattolico per l’acqua pubblica
di Cesare Fumana

Va avanti a pieno ritmo la raccolta firme per i referendum contro la privatizzazione dell’acqua, che vede un convinto sostegno anche del mondo cattolico.

Una mobilitazione di massa della base del mondo cattolico (associazioni, gruppi parrocchiali, di volontariato) come non si vedeva da tempo, per un’iniziativa politica che va a incidere nel quotidiano delle persone.
Stiamo parlando della raccolta firme per i tre referendum contro la privatizzazione dell’acqua che anche nel bresciano ha visto un sostegno convinto di molto gruppi di ispirazione cattolica.

Acli Brescia, Centro missionario diocesano, animatori della Pastorale del creato fanno parte del comitato promotore della campagna referendaria a Brescia. A sostegno della raccolta firme si è pronunciata con una lettera inviata ai parroci la curia diocesana. Il documento “L’acqua non si vende” porta la firma di don Raffaele Donneschi, direttore del Centro missionario diocesano, di don Mario Benedini, presidente della commissione diocesana “Giustizia e pace”, don Gabriele Scalmana, referente della Pastorale del creato e don Umberto Dell’Aversana, referenteo della commissione “Giustizia e pace”.

Nella missiva vengono riportati alcuni passi di documenti della Chiesa Cattolica, da papa Giovanni Paolo II a Benedetto XVI, che si incentrano sull’acqua come bene comune.
Questi alcuni dei punti riportati nella lettera inviata ai parroci:
• Livelli adeguati di sviluppo verranno garantiti solo se l’accesso all’acqua sarà considerato un diritto degli individui e dei popoli. Le risorse idriche non possono diventare solo patrimonio di pochi perché sono un bene comune dell’umanità.
• In quanto dono di Dio, l’acqua è elemento vitale, e pertanto, un diritto di tutti.
• La gestione di questa risorsa preziosa deve essere tale da permettere l’accesso a tutti, soprattutto a coloro che vivono in condizioni di povertà. L’accesso all’acqua rientra, infatti, nei diritti inalienabili di ogni essere umano.
• L’acqua non può essere trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale. La sua distribuzione rientra, tradizionalmente, fra le responsabilità di enti pubblici, perché l’acqua è sempre stata considerata un bene pubblico.

La raccolta firme prosegue ancora fino all’inizio di luglio. Le firme nel Bresciano hanno superato le 16.000 e in Italia hanno già superato la soglia di un milione.
Questo il sito dove si possono trovare le iniziative a sostegno dei referendum: www.acquapubblicadovesifirmaabrescia.blogspot.com.

Questo fine settimana in Valsabbia ci saranno due iniziative al riguardo. A Roè Volciano ci sarà un banchetto di raccolta firme domenica 27 giugno, dalle 8.30 alle 12, davanti al sagrato della chiesa parrocchiale di San Pietro. Lo stesso a Vallio Terme nell’orario delle messe festive, a cura del Gruppo missionario: il banchetto sarà sul sagrato della chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo sabato 26 dalle 17.30 alle 19, e domenica 27 la mattina dalle 8 alle 12 e alla sera sempre dalle 17.30 alle 19.

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