«Ci mancherà Milena». Gli amici la ricordano così
«Profe, ma cosa ci mette nelle verifiche?». Una frase banale, ma che ai compagni di classe di Milena Zanolini, 19 anni compiuti solo lo scorso martedì, mancherà come l’aria.

«Profe, ma cosa ci mette nelle verifiche?». Una frase banale, ma che ai compagni di classe di Milena Zanolini, 19 anni compiuti solo lo scorso martedì, mancherà come l’aria. «Ci mancherà chi faceva sempre questa domanda ai professori, al momento delle verifiche - commentano alcuni compagni della Quinta Liceo scientifico del "Perlasca" di Idro - Lei con il suo essere sempre gioviale e pronta allo scherzo, riempiva l’aula da protagonista. Come sopporteremo quel suo banco, oggi vuoto?».
Erano le 8 del mattino quando, in un baleno, la notizia si è diffusa a scuola: «Milena è morta, ha avuto un incidente stanotte». Alle prime lacrime incredule, in un clima surreale se ne sono aggiunte tante altre, mentre i compagni della giovane lasciavano uniti la scuola, per recarsi alla vicina camera mortuaria del cimitero di Idro, dove la salma era stata portata dopo l’incidente.

Per gli altri 450 studenti, appuntamento in Aula magna, dove il preside Alfredo Bonomi li ha voluti tutti riuniti per poche parole di saluto e di ricordo, e per profondi silenzi. «Milena - ha detto -, a soli 2 mesi dall’esame di maturità, se n’è andata bruscamente, senza neanche lasciarci il tempo di un saluto. La sua morte ci coglie impreparati, e ci impoverisce come famiglia, quale la comunità scolastica di Idro è».
Solo le parole del preside hanno saputo rompere la cappa di pesante silenzio che avvolgeva l’aula. «Se ne vanno - ha continuato - le persone, non i sentimenti. Quindi, Milena è qui con noi nel ricordo».

Poi tutti in piedi, per un lungo minuto di silenzio nel quale neanche una mosca avrebbe potuto volare. Silenzio rotto solo da singhiozzi appena accennati, repressi per non disturbare questo attimo, che apparteneva tutto a Milena.
«Riprendendo la nostra vita scolastica - ha concluso il preside - torniamo alle gioie della vita, ma con nel cuore un immenso dolore».

La giovane era patentata da quest’estate e, svelano gli amici, guidava con molta prudenza. «A volte - è la riflessione di un amico di Milena fin dai tempi dell’infanzia, che ricorda come solo domenica ci fosse stata, a casa di lei, la festa di compleanno con i parenti - il destino sceglie di farsi beffe di te. Basta una curva pericolosa, l’asfalto bagnato e malridotto (lì solo venerdì pomeriggio un altro automobilista ha perso il controllo dell’auto, per fortuna senza conseguenze), la macchina che si trasforma in trottola, ed una fermata senza grossi danni. Ma poi arriva un’altra auto, e l’inevitabile avviene. Cosa spinge due giovani di Sirmione a trovarsi alle 2 di notte sulla strada che da Idro porta ad Anfo, proprio mentre Milena è lì, impotente ed indifesa, ferma in mezzo alla strada? Solo un crudele destino che ha voluto portarsi via tutti i progetti ed i sogni di una giovane con davanti ancora tutta la vita da vivere».

Un destino che si è davvero accanito contro mamma Daniela, la sorellina Mara di 9 anni e papà Giambattista. «Visto che lei non rientrava dalla pizza in compagnia di alcuni amici, sempre per il compleanno di martedì - raccontano gli amici - lui è salito in macchina e da S. Rocco di Livemmo si è diretto verso Idro, raggiungendo così il luogo dove qualche manciata di minuti prima era spirata la figlia». Un modo davvero atroce per scoprire che la sua Milena… non c’era più.

Massimo Pasinetti da Bresciaoggi
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