Don Italo ricomincia da 84
di Ubaldo Vallini

Don Italo Cavagnini, il «prete dei complessi», compie 84 anni e si inventa un nuovo concorso musicale.

 
“Chi canta prega due volte, chi suona di sicuro va in Paradiso”. Don Italo Cavagnini la pensa così.
Il prete, bionese e cittadino onorario di Faenza, dove è conosciuto come “il prete rock” per la sua attività di promotore di gruppi musicali iniziata nel dopoguerra e finita solo qualche anno fa, compie 84 anni e ci riprova: “Mi piacerebbe fare in modo che anche qui da noi i ragazzi che fanno musica potessero beneficiare di un momento tutto dedicato a loro” aveva detto qualche settimana fa, con quel suo modo di fare sempre sorridente e cauto che però non lascia spazio alcuno agli altrui dinieghi.
 
Tanto ha fatto e tanto ha brigato, quest’uomo straordinario prima che prete, che mercoledì scorso ha tenuto a battesino la prima edizione di “The golden day of the rock”, manifestazione a metà fra il concorso e la rassegna musicale, certo destinata ad avere un seguito.
E siccome le passioni si consolidano anche approfittando di esempi positivi, ecco che dalla “sua” Faenza sono saliti in Valle Sabbia anche i suoi ex-ragazzi, alcuni dei quali col tempo sono diventati musicisti famosi.
 
Ad esibirsi nella struttura messa loro a disposizione dai Fanti di Bione in localitĂ  Salto, infatti, ci si sono messi anche gli Angeli Neri, le Meteore, gli Ohm e i Poisoniwy.
Musicisti d’esperienza, alcuni ultrasessantenni, che ben volentieri hanno risposto all’appello di don Italo raggiungendolo a Bione per festeggiare con lui il traguardo degli anni (gli 84 compiuti martedì) e per questa sorta di passaggio del testimone fra l’esperienza storica faentina e quella appena avviata in Valle Sabbia.
E siccome la prima, proprio grazie a don Italo, ha dato alla luce il “Pavone d’Oro” che quest’anno è arrivato alla sua quarantesima edizione, c’è da ben sperare anche per la seconda.
 
Ammessi a questo primo concorso i gruppi “giovanili” della Conca d’Oro, dove per giovane si è inteso più lo spirito che la registrazione in anagrafe: The Potan, Good Times, Epicentro d’Ascolto ed Eva Bitch.
Tutti premiati allo stesso modo alla fine, con una ceramica raffigurante il Pavone faentino e la Conca d’Oro cotta nelle officine L’Odissea di Faenza.
 
Premio aggiuntivo solo per gli Eva Bithc, considerati i migliori da una giuria composta di soli musicisti nell’interpretazione di pezzi heavy metal tiratissimi.
E bravi lo sono stati davvero. Sono Marco ed Edoardo di Sabbio Chiese, Matteo di Odolo che la chitarra la userebbe anche come stuzzicadenti tant’è la dimestichezza con le corde, Livio di Bione che è l’unico a potersi dichiarare d’esperienza e la giovanissima Silvia Saottini, anche lei bionese, straordinaria per voce e presenza scenica.
Per loro è in programma la partecipazione nel ruolo di "ospiti" al Pavone Rock 2011.
 
 
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