Ottorino Garosio tra i «grandi» di Sotheby’s
La sua tela «Le Dolomiti di Brenta» verrà battuta all’asta milanese. Secondo gli esperti si tratta di un evento insolito, come insolito è il quadro dipinto lontano da Vestone.

 
Sfogliando i cataloghi d’asta di Sotheby’s ci si imbatte spesso nelle opere dei più noti pittori bresciani del passato: Moretto, Romanino, Savoldo, il Pitocchetto sono assai ricercati da musei pubblici e collezionisti privati di tutto il mondo e le loro quotazioni raggiungono cifre di tutto rispetto.
È invece raro incontrare nomi bresciani quando l’asta riguarda l’arte moderna e contemporanea.
Succede invece ora - ed è davvero una sorpresa - con Ottorino Garosio.
 
Nella prossima asta, che Sotheby’s ha in programma a Palazzo Broggi a Milano il 26 e 27 maggio, figura infatti un suo olio su tavola, eseguito intorno agli anni Trenta, che raffigura le «Dolomiti di Brenta».
Nel nostro immaginario Ottorino Garosio è soprattutto il pittore della gente valsabbina, è un artista di uomini e cose, di contadini intabarrati al mercato o intenti al lavoro dei campi.
Ma Garosio è stato anche pittore di paesaggi ed ha cantato, con grande forza emozionale tradotta in gesto e colore, le sue amate montagne.
 
Ancora montagne figurano nel dipinto che va ora in asta, ma questa volta Garosio si è spinto in Trentino, nella Rendena, per fissare sulla tavola il paesaggio solenne e monumentale delle Dolomiti di Brenta.
Dai prati di Sant’Antonio di Mavignola si levano le masse rocciose del Crozzon di Brenta e della Cima Tosa, coperta di candida neve. Il cielo è intensamente azzurro nella luce tersa del mattino; una nuvoletta solitaria attende il tepore del meriggio per dissolversi nell’aria.
 
In un’asta che si annuncia particolarmente ricca di opere importanti (ci sono, tra l’altro, un «Arlecchino» di Severini stimato 1 milione di euro e De Chirico, Balla, Melotti, Lucio Fontana...) i 4/6 mila euro di quotazione del nostro Garosio sono poca cosa, ma per un artista che ha passato buona parte della sua vita al margine della fama sarebbe certo una bella soddisfazione sapersi in un catalogo di Sotheby’s in così buona compagnia.
 
F.D.L. da Bresciaoggi
 
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