Diario di una disavventura scolastica
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera che il Dirigente della Scuola Media Glisenti di Vestone, prof. Enzo Navacchi, ha scritto per segnalare la disavventura occorsa ad un gruppo di suoi alunni viaggiando con Trenitalia.

Quando un viaggio di istruzione ,grazie a Trenitalia, può diventare un viaggio di distruzione.

"Partiamo il 19 marzo con l’entusiasmo dei nostri alunni di 2^ e 3^ media. Siamo della S.M.S. “F. Glisenti” di Idro (BS); 48 alunni e 5 insegnanti accompagnatori, per il viaggio sia in pullman che in treno. La nostra meta è Lecce, il Salento, Castel del Monte, Alberobello.

Abbiamo i biglietti di Trenitalia: cuccette confort MI-LE treno n°781 carrozza n°1 e 2. Arrivati a Milano prima sorpresa : ben 30 cuccette sono ordinarie e non confort(come da prenotazione).

Il viaggio procede comunque, con gli alunni euforici dell’esperienza che stanno affrontando e noi accompagnatori attenti a cogliere tutti quei segnali che ci permettono di conoscere meglio i nostri ragazzi.

La notte è tranquilla. Il mattino del 20 siamo a Lecce. I tre giorni trascorrono veloci e il nostro programma subisce qualche variazione di percorso a causa del cattivo tempo, ma ciò non ci disturba anzi, gli imprevisti ci danno modo di far conoscere ai/alle ragazzi/e altri aspetti del Salento.
La parte più penosa e grave però, la viviamo nel viaggio di ritorno.

Partenza da Lecce il 22 marzo alle h. 21.57 con il treno n°925 carrozze confort, prenotate la n°12 e la n°13.
Nel prendere posto chiedo (come responsabile del gruppo) alla cuccettista se poteva bloccare il passaggio con le restanti carrozze, visto che la 13 era interamente occupata da noi, e lasciare aperto quello verso la 12, pure occupata da noi; la risposta è stata negativa e con il solo riferimento alla sicurezza (strano all’ andata le hanno chiuse ! Preoccupandosi dei 48 minorenni).

Partiamo. si è stanchi e tranquilli, ognuno si chiude con doppia sicura nel proprio scompartimento. A mezzanotte quasi tutti sono nelle braccia di Morfeo. Ma ecco, nel tratto Pescara – Ancona, intorno alle h. 3,30/4,00 che uno degli scompartimenti della carrozza 13, dove vi erano 1 insegnante e 3 alunne, un individuo non bene identificato apre le due chiusure, forzandole, e inizia a rovistare tra le borse prelevando soldi dai portafogli. Due ragazze si svegliano e lo notano, chiamano l’insegnante e con un altro collega percorrono le carrozze fino a notare nell’ultimo vagone un soggetto che al buio cerca di nascondersi alla loro vista.

Prontamente si chiama la cuccettista che tarda a svegliarsi e il CST, quest’ultimo ci ascolta, segue il collega ma dopo pochi passi fa dietro-front e si dilegua.
Non siamo ancora arrivati ad Ancona.

Chiediamo di fermare ed identificare quel signore (!), chiediamo di chiamare la polizia ferroviaria (!), chiediamo di fermare il treno (!), non sappiamo più cosa chiedere; nessuna delle nostre richieste viene presa in considerazione;anzi! Per tutta risposta: la cuccettista prende le generalita’ del referente della gita.
Noi siamo insegnanti non operatori sui treni. Qual è la prassi? A chi dobbiamo rivolgerci?

Il treno giunge ad Ancona e quel soggetto scende dal treno e si perde alla nostra vista ,ci rimane solo la visione di un uomo di mezza età ,capelli grigi, giubbotto scuro e un marsupio arancione a tracolla.

Del Capotreno e del CST responsabili della tratta Pescara – Ancona, niente; sono svaniti nel nulla, hanno terminato il loro turno e hanno avuto il cambio. Pertanto la nostra rabbia si scarica su questi che hanno la tratta Ancona – Bologna. Una rabbia che aumenta quando si viene a sapere che bastava fare una telefonata alla Polfer di Ancona che avrebbe fatto ciò che è la prassi: una verifica dell’accaduto ed eventualmente un fermo dell’uomo identificato, forse un abbonato a ripulire i passeggeri.
La Polfer interviene a Bologna solo per relazionare l’accaduto.

Terminiamo con l’amaro in bocca a redigere la denuncia a Milano; con l’idea che tanto finirà in una bolla di sapone. Perché nella mente vi è ancora l’eco delle parole dei cuccettisti:
«Sono cose che succedono …… Un nostro collega e stato sfregiato…… In fondo cosa volete……»

Non commentiamo, ma se Trenitalia offre servizi non garantiti e si rivolge, tramite progetti School Day, agli alunni delle scuole (quindi minori) e non sa come gestire la sicurezza sui viaggi la smetta di rivolgersi alle scuole. È vergognoso.

Non siamo, neanche, riusciti a capire quali mansioni hanno gli addetti che viaggiano nelle carrozze confort, il controllo notturno su chi si muove in questi vagoni che hanno posti prenotati e dovrebbero essere conosciuti i cognomi degli occupanti, chi lo deve effettuare?

Noi insegnanti ci siamo sentiti impotenti, non di fronte al ladro, ma verso Trenitalia alla quale abbiamo versato € 3859,50 per i biglietti A/R in cambio abbiamo avuto di un disservizio all’andata e un furto al ritorno, ci aspettiamo ora di pagare un supplemento, visto che l’offerta è andata oltre ; e di fronte all’atteggiamento degli operatori della tratta Pescara – Ancona come agirà?

Non abbiamo argomenti e non vogliamo giustificare verso i nostri alunni ciò che è accaduto, non vogliamo farle passare con “sono cose che succedono”, non devono succedere. Lo shock procurato avrà comunque ripercussioni psicologiche sugli alunni.

Noi insegnanti ci prendiamo le nostre responsabilità quando proponiamo esperienze di viaggio, le loro famiglie ci hanno creduto e li hanno affidati a noi; ma se fosse successo qualche cosa di più grave? Chi doveva sentirsi responsabile?

Le cose si potevano, forse, evitare se alla partenza si fosse usato anche il buon senso e se su quel vagone ci fosse realmente un controllore e un servizio di sicurezza.
Il nostro rammarico sta nel vedere come certi servizi non sono tali e diventano, facilmente, disservizi e dove la vittima in questo caso è stata una ragazza di 13 anni entusiasta di un viaggio importante per lei e i sui compagni; che si chiude con una delusione.

Le idee e le opinioni crescono con i nostri bambini e questa esperienza ha trasmesso molto, ma in senso negativo specie per Trenitalia. VIAGGIARE IN TRENO? È UN RISCHIO!
Speriamo che i dirigenti responsabili di Trenitalia ci diano la soddisfazione di una risposta adeguata e non formale con il solito: “ci scusiamo per il disagio”, e che prenda provvedimenti sia verso i responsabili della tratta Pescara – Ancona perché non sono intervenuti secondo il loro regolamento ma anche garantendo a loro e ai viaggiatori maggiore sicurezza nei viaggi notturni".


Il Dirigente Scolastico
Enzo Navacchi


Gli insegnanti accompagnatori
V. Attanasi
G.Bonardi
A. Maggio
D.Porco
T. Praticò
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