“Più della sabbia”
di red.

Il musical del gruppo teatrale Uno di noi, delle Suore Operaie di Brescia sar rappresentato questa sera nell’auditorium di Vestone.

Il gruppo teatrale Uno di noi, composto dalle Suore Operaie e dai loro amici, per iniziativa dell’Oratorio di Vestone, propone questa sera alle 20.30 nell’auditorium Mario Rigoni Stern lo spettacolo “Più della sabbia”.

Dopo Uno di noi, spettacolo sulla vita di S. Arcangelo Tadini e Ad oriente del giardino, il gruppo si è ricostituito per realizzazione un nuovo musical: è stata una bella avventura che ha unito talenti e storie di vita con l’obiettivo di essere annunciatori del messaggio di speranza che ci abita.

La storia raccontata nel musical – con la regia di Umberto Gelatti - è quella di ogni uomo, illuminata o accecata dalla luce del Vangelo. La vita inizia sempre con la sete di spazi aperti, di ossigeno, di libertà e trascorre nella ricerca ossessiva di limitare lo spazio, di creare perimetri, recinti, siano essi case, palazzi, uffici o aziende. Già da bambino l'uomo cerca un luogo che dia sicurezza e ha bisogno di costruirsi, anche se per gioco, casette, tane e fortini. Ma spesso la sicurezza che si cerca non è data da righe tracciate e confini reali, e i nostri bisogni materiali si ricollegano a qualcosa di più alto, che non è calcolabile...

«Penso che in fondo – ha rilasciato in un intervista il regista sul significato dello spettacolo – non ci siano messaggi specifici se non quello dell’amore per la vita e la certezza che una “Mano Provvida” ci conduca per sentieri che per noi, mentre li percorriamo, sono a volte davvero misteriosi e difficili da comprendere. Mi piacerebbe che chi guarda lo spettacolo si senta libero di decidere, di prendere dalle nostre parole, dalle nostre voci, dalle nostre musiche, dai nostri corpi ciò che più gli può servire per essere felice. Ogni spettatore è libero di rispondere in maniera diversa al messaggio che gli offriamo. E’ bello vedere come le diverse persone nel pubblico, in risposta al loro vissuto interiore, ridano, piangano o siano indifferenti alla stessa situazione teatrale».

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