Si è conclusa sabato 1° maggio l’opera di ristrutturazione della gradinata che dalla frazione di Viè porta alla chiesa parrocchiale di Capovalle. Un lavoro che ha visto all’opera gli Alpini capovallesi, coadiuvati dai sostenitori, per ben 4 edizioni (dal 2007 a quest’anno) di questa “giornata ecologica”.

Il nome non tragga in inganno: infatti ogni anno i gruppi alpini sono invitati a dedicare un fine settimana al recupero di sentieri, pulizia degli alvei dei torrenti, dei parchi o dei boschi, e quattro anni fa, l’allora capogruppo Flavio Lombardi decise con i suoi di rimettere a nuovo anche un manufatto ormai fatiscente, ma senza dimenticare l’impegno ambientale. Infatti, ogni anno sono state organizzate due squadre: una di “muratori” e una di “boscaioli”. Da giornata ecologica l’appuntamento ha assunto il nome “Una giornata per Capovalle”.

E quest’anno l’opera di ristrutturazione è giunta al termine, dopo quattro intense giornate di lavoro distribuite nei quatto anni e altrettante dedicate a recuperare il materiale, il famoso quanto raro sasso nero di Capovalle. Sull’ultimo gradino gli alpini, ora guidati dal giovane capogruppo Enrico Righetti, hanno incastonato la scritta ANA, per ricordare ai posteri e ai passanti che con la buona volontà ed un po’ di abnegazione tutto può essere compiuto.

Un altro gruppo di 13 volontari, invece, si è dedicato al ripristino del sentiero 474 Bollone-Capovalle, mettendo in sicurezza un tratto franato in località Mangaiù, con la posa di tronchi di larice precedentemente recuperati e la tracciatura dell’intero percorso.
Queste giornate hanno visto impegnate ogni volta almeno 22-23 tra alpini ed amici, per un totale di circa 700 ore di lavoro volontario.

Al termine della giornata di fatica, com’è d’uso fra le Penne nere, un pranzo in compagnia preparato dalle gentili signore.
E ora si pensa già all’intervento del prossimo anno.