“Tecnoland”: scienza e cultura a scuola
di Cesare Fumana

Settimana speciale al “Perlasca” di Vobarno, con seminari con le aziende, incontri formativi e culturali al posto della abituali lezioni.

Sarà una settimana davvero particolare la prossima per gli studenti della sede di Vobarno dell’Istituto “Perlasca”. Da lunedì a venerdì, infatti, andrà in scena “Tecnoland scienza e cultura”. Invece delle consuete lezioni, gli alunni seguiranno una serie di seminari tenuti da esperti di aziende locali: alcuni saranno specifici per i tre indirizzi di studio (meccanica e informatica dell’Itis e grafica) o per le diverse classi (biennio e triennio), altri incontri saranno rivolti a tutti gli studenti.

«Si tratta di una vera finestra sul mondo produttivo valligiano – illustra il prof. Alfredo Bonomi, dirigente scolastico dell’Istituto valsabbino – , una sorta di vetrina sulle potenzialità del territorio, con laboratori dove la presenza delle aziende nell’Istituto è stata accompagnata dall’attiva partecipazione nella fase preparatoria dei docenti e degli studenti».

Nutrito l’elenco di aziende valsabbine che mostreranno le diversi lavorazione produzioni: dai metalli alla logistica, dall’informatica all’impiantistica. Ma in calendario non ci sono solo seminari tecnici. Sono stati organizzati anche degli incontri formativi e culturali. La mattinata di mercoledì sarà interamente dedicata al mondo dello sport, con un incontro presso la palestra con alcune noti personaggi, quali il giocatore del Brescia Calcio Marco Zambelli e la campionessa dello sci Nadia Fanchini.

Giovedì ci sarà anche una conferenza serale dall’impegnativo titolo “Scienza, tecnologia ed etica”, alla quale interverrà il prof. Pizzamiglio; mentre l’ultimo incontro di venerdì sarà tenuto da personale della Polizia di Stato e della Polizia Postale ed è intitolato “Non perdere la bussola”.
Gli incontri, oltre che a scuola, si terranno presso la biblioteca e il teatro comunale.

«È la prima esperienza di questo genere attuata dall’Istituto – conclude il preside – e penso, senza tema di smentita, che possa essere annoverata tra le buone pratiche della scuola bresciana e lombarda. La collaudata esperienza dell’alternanza scuola-lavoro condotta negli scorsi anni ha consigliato questo articolato e variegato momento di confronto che dovrebbe diventare poi una costante per l’Istituto».

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