«La guerra? Non terminò il 25 aprile»
Il sindaco leghista di Prevalle Amilcare Ziglioli ci chiede di pubblicare il discorso da lui pronunciato in occasione della ricorrenza del 25 aprile. Fatto.

 
Un saluto a tutti da parte della Comunità e della Amministrazione Comunale di Prevalle in una giornata di ricordo di quella che fu, per gli italiani, una vera e propria guerra civile che non terminò il 25 aprile 1945 ma che si protrasse nei mesi, negli anni successivi in un’escalation di efferatezze che portarono ad infoibare nel triveneto numerosi italiani e nel resto dell’Italia del Nord ad un clima di terrore e di caccia all’uomo.
Questa fu la realtà storica, non dobbiamo nascondercelo: vicino ad una pagina fulgida di atti di eroismo, di difesa del proprio popolo e della propria terra, fu una pagina oscura di vendette, tensione e paure che durò anni.
 
Finita la guerra contro il nemico nazista continuò la guerra contro quella parte di italiani che, usciti da un progetto politico fallito che aveva portato l’Italia ad una guerra forse non voluta, si trovarono a combattere contro parenti e amici: qui fu guerra civile, qui fu guerra di un popolo.
Ma non dobbiamo certo dimenticare che i nostri nonni ed i nostri padri diedero il sangue, diedero la loro vita per liberare la loro terra dai nazisti, per affermare la loro libertà, per affermare una nuova nazione; vicino a tante vite sacrificate vi furono tante vite salvate, tanti sconosciuti atti di eroismo.
 
Come dimenticare i partigiani fucilati, come dimenticare le loro famiglie violentate ma io vi chiedo come dimenticare i fascisti o presunti tali che vennero in seguito perseguitati o uccisi dopo il 25 aprile?
La vendetta non paga mai, non è figlia di Dio!
Ed allora io vorrei che il 25 aprile sia nel contempo un giorno di ringraziamento doveroso e forte verso l’eroismo partigiano, ma anche il giorno della memoria verso chi, figlio della nostra stessa terra, ha bagnato con il proprio sangue la Patria terra non importa se partigiano o fascista!
 
Si parla tanto di integrazione con altri popoli, con altre culture ma questo sarà un percorso molto difficile se non siamo in grado di integrarci con la nostra storia passata che deve essere elemento di maturazione e di coesione, non di divisione.
La storia ci deve insegnare ad essere un popolo migliore, anche quella del 25 aprile con tutte le sue contraddizioni.
 
Amilcare Ziglioli
 
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