«Che buono il sapore della vittoria»
«Avevo un passo da paura»: cosi' Valentino Rossi legge il suo ritorno alla vittoria dopo un digiuno durato cinque Gp. Il pesarese della Yamaha ha centrato l'85/o successo in carriera, 59/o nella classe regina.

«Avevo un passo da paura»: cosi' Valentino Rossi legge il suo ritorno alla vittoria dopo un digiuno durato cinque Gp. Il pesarese della Yamaha ha centrato l'85/o successo in carriera, 59/o nella classe regina.
Lui il sapore della vittoria lo accosta spesso alle gioie del sesso. Questa volta s’è trattenuto, almeno nella conferenza stampa pubblica e davanti ai microfoni.
«Il gusto della vittoria - s’è limitato a commentare a botta calda Valentino Rossi dopo il successo di Jerez - è difficile da descrivere, oggi avevo i brividi... Ho provato tante emozioni forti, gli ultimi giri me li sono proprio goduti».

Certo non è come raccontare, a ruota libera, al quotidiano sportivo iberico Marca che «vincere è paragonabile al sesso, a patto che sia davvero del sesso ben fatto» ma, dato il personaggio, poco ci manca. Soprattutto dopo un’astinenza durata cinque Gp. «Era da settembre dell’anno scorso in Malesia che non vincevo e, anche se sono praticamente sempre salito sul podio, devo dire che - ha ripetuto - la vittoria ha proprio tutto un altro sapore».
E s’è trattato di una vittoria importante. «Perchè sapevamo che la nostra moto andava bene qui a Jerez e chi va bene qui diventa poi protagonista della stagione. Lo scorso anno, infatti, dovevo capirlo subito che non sarebbe stata l’annata buona per me!».

Ma dietro a un successo non atteso ci sono altre risposte. Tre gradi centigradi in meno e non ci si mette neanche un pullover, ma tre gradi in meno sull’asfalto e le gomme che avevano fatto disperare portano a planare sul gradino più alto del podio. E, parimenti, lo fanno un paio di scatti in più alla regolazione di una forcella. «Sì - ha spiegato il pesarese -, la temperatura più fresca ci ha aiutato decisamente ma questa mattina, nel corso del warm-up abbiamo anche lavorato molto bene col team, trovando una diversa regolazione che ha migliorato l’avantreno. Dopo le prime tre curve ho capito subito che oggi potevo vincere».

Cosa che non sempre sarà possibile, visto l’allarme potenza lanciato a Losail. «Oggi abbiamo consumato un po’ più di benzina rispetto al Qatar ma non abbiamo cambiato più di tanto le mappature dell’elettronica. Ci servono sempre quei tre o quattro cavalli in più di potenza che qui non sono serviti ma che serviranno sulle piste che hanno rettilinei più lunghi. La mia Yamaha andava molto bene ed era veloce, però il problema si riproporrà in Cina, al Mugello e a Barcellona se non corriamo ai ripari e non troviamo quei dieci km di velocità di punta che ci mancano».
«Domani e martedì proveremo qualche nuovo particolare ma non così importante, resta da lavorare. E poi è veramente dura scendere in pista dopo aver disputato una gara come questa, ma sarà importante per dare indicazioni ai tecnici che lavorano in Giappone».

Secondo Rossi, Melandri e Capirossi hanno un po’ deluso. «Mi aspettavo di più, una gara migliore da parte di Marco, che era andato fortissimo nel warm-up e anche da Loris, che ha avuto un week-end decisamente opaco».
E Pedrosa? «È stato un avversario duro ma deve ancora crescere, fare esperienza. L’ho passato in staccata ma devo dire che in frenata sono molto efficace perchè la mia moto è molto stabile. E poi ho fatto una gara quasi perfetta, davanti a un pubblico veramente incredibile».
Sorride, strizza l’occhio, ma teme anche il prossimo appuntamento: «Adesso andremo in Turchia, che non è tra le mie piste preferite, dove non ho mai vinto».
Ma tra un mese. Tempo per migliorare ce n’è.
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