Caffè scadente? No grazie
di Nerino Mora

La maggior parte degli Italiani affronta la giornata solo ed esclusivamente con un buon caff, e se scadente?

 
Quando capita al palato di soffrire il saporaccio di un caffè fatto male è sofferenza, disturbo, malumore che si ripercuote per tutto il giorno.
Ieri è stato il giorno giusto per lottare contro questa iattura, il caffè scadente. 
In Italia migliaia di locali hanno aderito alla giornata “espresso italiano day”, contro il caffè cattivo.
 
Con le miscele di primo ordine e qualificate dall’istituto nazionale espresso italiano, nasce così il caffè buono e ogni 16 di aprile i locali aderenti propongono caffè buono e in più il vadecun con le regole d’oro del come si fa.
“Regole preziose da seguire nella preparazione di espressi e cappuccini favolosi, tutto documentato nero su bianco” è stato il commento di Gianluigi Sora, presidente dell’istituto nazionale espresso italiano.
 
I locali aderenti all’iniziativa hanno tutti quanti esposto l’apposito contrassegno con l’inequvocabile tazzina, pozzo del desiderio inalatrice di aroma, caffè scuro come la notte, complice nei viaggi, amico nelle ore d’attesa e tormento.
Sembra facile preparare il caffè, invece non è cosa da tutti: serve anche un corso professionalizzante in grado di “patentare” il personale.
Lo scorso anno, sempre di 16 aprile, è stata la prima volta della manifestazione e già era stato un successo.
 
Ci sono altre bevande assai più gratificate del caffè. Ad esempio il vino.
Eppure anche il caffè è gusto, fragranza, profumo, colore, richiamo al buon umore.
Senza per altro rischiare punti sulla patente, anzi esalta pure l’attenzione alla strada.
Si tratta anche di un importante settore economico, visto che si parla di un fatturato di oltre 650milioni di euro.
Per saperne di più? Il sito dell’associazione www.espressoitaliano.org.
 
E se il caffè non è buono?
Meglio lasciarlo nella tazzina, forse il barista si accorgerà che è pessimo e correrà ai ripari.
 
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