Quasi pronto il Piano d'emergenza
di Ubaldo Vallini

Si avvicina a grandi passi l’adozione del Piano di Protezione civile che sarŕ in grado di permettere al lago d’Idro di raggiungere quota 368,50 sul livello del mare e di superare il limite imposto dal Rid un metro e mezzo piů in basso.

Si avvicina a grandi passi l’adozione del Piano di Protezione civile che sarà in grado di permettere al lago d’Idro di raggiungere quota 368,50 sul livello del mare e di superare il limite imposto dal Rid un metro e mezzo più in basso.
La voluminosa documentazione, realizzata in due mesi di lavoro dallo staff tecnico dell’Assessorato provinciale assegnato a Corrado Scolari in diretta collaborazione con il Politecnico di Milano, è stata presentata ieri mattina a tutti gli enti interessati.

Per l’occasione in Prefettura si sono dati appuntamento i rappresentanti dei Comuni coinvolti e della Comunità montana, quelli della Provincia e della Regione, i tecnici dell’Arpa, quelli dei Consorzi di utilizzatori del lago e persino un paio di funzionari saliti da Roma a rappresentare i ministeri di Ambiente e Agricoltura. Il Piano dovrà ora essere vagliato dal Consiglio provinciale che ha il compito di siglare l’approvazione definitiva.
L’appuntamento con quest’ultimo passaggio istituzionale è previsto per il 30 marzo e non ci dovrebbero essere sorprese, visto che già una Commissione congiunta Ambiente-Territorio e Protezione Civile ha già espresso all’unanimità il suo beneplacito.

“E’ stata la prefettura, in virtù di un accordo di programma siglato con tutti gli enti coinvolti, ad affidarci il compito di compilare questo Piano – ci ha detto ieri l’assessore Corrado Scolari, soddisfatto dopo la presentazione di ieri mattina per com’è stato accolto il lavoro del suo assessorato -. L’abbiamo realizzato a tempo di record e con pochi riferimenti ai quali fare affidamento. Me l’hanno confermato: si tratta del primo piano di protezione civile fatto in questo modo, prevedendo tutto quello che può accadere ad un lago in casi di inondazione, per di più coinvolgendo l’Eridio che presenta non pochi aspetti di criticità, prevedendo per di più di attivare un sistema informativo ed informatico per l’automazione delle procedure in caso d’emergenza”.

L’assessore non ha voluto entrare nei particolari e ci sarà tempo per esaminare la relativa documentazione. Il Piano ad ogni modo analizza tutti gli scenari possibili e prevede i relativi modelli di comportamento. La cartografia indica nel dettaglio cosa accadrà in caso di piena, quali saranno gli edifici che verranno inondati, chi e come intervenire alle varie quote di innalzamento del livello del lago, cosa fare se si muove la “paleofrana” che insiste sull’emissario e come utilizzare la galleria “degli agricoltori” o il canale di approvvigionamento alla centrale Enel di Carpeneda.
“Il passaggio successivo sarà quello di stabilire nei dettagli le procedure che dovrà adottare ogni singolo Comune” aggiunge Scolari.

In realtà dopo la definitiva approvazione di questo Piano di Protezione civile poco cambierà sul lago rispetto alle attuali condizioni. Ieri il livello dell’Eridio era solo di 30 centimetri inferiore alla quota che verrà stabilita grazie a questa nuova documentazione. C’è però da dire che la quota attuale è considerata dal Rid ben oltre il limite di “attenzione” e prossima a quello di “allarme”.
Poi fino a 368,50 verrà considerata “nella norma”. Il lago si potrà quindi alzare con tranquillità maggiore, ma per conoscerne le sorti ci sarà da capire dell’altro. In particolare cosa accadrà alla fine di aprile, quando l’Enel avrà finito di “rattoppare” il canale della centrale e ricomincerà a turbinare acqua. Oppure nelle settimane successive quando sarà necessario irrigare i campi.
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