A Montichiari la fiera internazionale dell’alluminio
di red.

Ci saranno diverse aziende valsabbine a Metef, l'expo biennale dei metalli non ferrosi in corso da domani alla Fiera del Garda.

Quindicimila metri quadrati di spazi espositivi, 505 aziende presenti, il 37% dall'estero, e oltre 20mila visitatori attesi. Con questi numeri si presenta a pochi giorni dall'apertura Metef-Foundeq 2010, l’expo internazionale, dedicato alle tecnologie per la lavorazione dell’alluminio e dei metalli non ferrosi.

La manifestazione, in programma dal 14 al 17 aprile al Centro Fiera del Garda di Montichiari avrà quest’anno come tema cardine l’innovazione che si concretizza in nuove macchine per la pressocolata e per l’estrusione, nuove tecniche di saldatura a laser, nuovi sistemi di progettazione di componenti auto in lega leggera, nuove tecniche di recupero e riciclo dei metalli.

All’interno della fiera è infatti rappresentata l’intera filiera dell’alluminio e dei metalli tecnologici: materie prima, macchine, impianti, attrezzature, prodotti e applicazioni dei settori dell’estrusione, pressocolata, fonderia, laminazione (una delle novità dell’edizione 2010), finitura, e trattamenti superficiali, lavorazioni meccaniche, saldatura e riciclo. Qualificata anche la rappresentanza valsabbina che vede importanti aziende in questo settore. Il programma della rassegna di completa anche di momenti di confronto e occasioni di business, offerte da una quarantina di convegni, meeting eworkshop.

E in occasione dell'appuntamento, per l'intero settore dell'alluminio è il momento per tracciare un bilancio della situazione del mercato, anche in vista delle proposte di modifiche normative recentemente discusse.
In questa occasione Roberta Niboli, presidente dell'OEA (Associazione di refiners e remelters di alluminio europei) nonché rappresentante di Raffmetal, produttore di leghe d'alluminio a Casto, e Marco Vedani, presidente dell'Assiral (Associazione italiana dei raffinatori d'alluminio) e d.g. della Vedani Carlo Metalli, azienda operante nella produzione di leghe d'alluminio, danno voce alla preoccupazione delle associazioni che rappresentano in merito alla recente proposta di sospendere i dazi sull'import delle materie prime.

A sostenere questa posizione, informa una nota, è anche l'Associazione Europea dell'Alluminio (EAA) che ha recentemente emesso un documento ufficiale che esprime la necessità di mantenimento dei dazi. Il settore dell'alluminio secondario occupa in Europa più di 10.000 persone e produce quasi 3 mln di tonnellate annue di leghe di alluminio, alimentando l'industria manifatturiera europea e garantendole autonomia negli approvvigionamenti.

L'abolizione del dazio all'import avrebbe conseguenze devastanti sui "refiners" europei poiché andrebbe a favorire le industrie extra-europee che, in assenza di vincoli di tutela ambientale e di sicurezza, possono produrre a bassissimo costo. Questa concorrenza selvaggia metterebbe a rischio la produzione europea dell'alluminio e la sua capacità di autonomia negli approvvigionamenti, con il rischio di favorire monopoli al di fuori dell’Unione Europea e la conseguente perdita di controllo sui prezzi.

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