Nuova sede per il Gruppo ambulanza vestonese
Con le sole loro forze, i volontari dell’ambulanza di Vestone sono riusciti a trovare casa. Una sede comoda e funzionale, che si risolve molti problemi per il gruppo.

Con le sole loro forze, i volontari dell’ambulanza di Vestone sono riusciti a trovare casa. Una sede comoda e funzionale, che si risolve molti problemi per il gruppo.

«Avere una nostra sede - spiega Grazia Bendotti, coordinatrice del Gruppo vestonese dal 1982 e vicepresidente dell’Associazione volontari ambulanza della Vallesabbia - era per noi necessità fondamentale: serviva sia come punto di riferimento per i volontari e per le loro riunioni, che come punto di appoggio per chi, non di Vestone, fa parte del Gruppo.

Questa sede, posta sulla provinciale che attraversa il paese nelle adiacenze del garage che già ospita le nostre due ambulanze, ha un costo che è completamente a carico del Gruppo. Per questo ci auguriamo, di fronte ad una sede aperta a dicembre 2006 ma davvero attiva solo col nuovo anno, la partecipazione attiva ai costi da parte di amministrazioni pubbliche, enti o privati».

Il 2007 porterà, il 23 e 24 giugno, una «due giorni» di festa per il 25esimo anniversario del Gruppo rinnovato: «Infatti- spiega Bendotti - se il sodalizio del soccorso vestonese è nato nel 1965, il primo fondato in Valsabbia, è del 1982 il rinnovamento totale, la rinascita».

Oggi i volontari vestonesi (ma che arrivano anche dai paesi del circondario) sono quasi 50. Non tantissimi, ma per un Gruppo attivo e molto unito, tra i pochissimi a coprire da ben 25 anni il servizio del soccorso 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno, Natale, Pasqua, Capodanno e Ferragosto compresi.

Senza contare che, oltre ai normali servizi, i volontari vestonesi si occupano anche della gestione degli aspetti logistici legati all’auto medicalizzata della postazione di Nozza, e del fornirle l’autista per circa 1.650 delle 8.760 ore in un anno».

Con le sue due ambulanze in servizio, il Gruppo nel 2006 ha percorso 17.703 km, rispondendo a 324 chiamate, 250 delle quali (il 77%) di primo intervento, arrivate dalla centrale del 118 di Brescia. Un impegno che va sostenuto.

m.p.
Da Bresciaoggi
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