Flavio Carretta corre per il Pdl
di Ubaldo Vallini

Vota il candidato che vuoi, ma sceglilo valsabbino. E’ lo slogan suggerito da Vallesabbainews.it. L’intervista a Flavio Carretta.

 
Lo scorso 14 marzo Vallesabbianews.it ha organizzato un confronto fra candidati valsabbini.
C’erano Gianantonio Girelli del Pd, Guido Grumi della Lega Nord, Monica Melchiori per Sinistra Ecologia Libertà e Vanni Ligasacchi per il Pdl.
Con loro abbiamo discusso di candidature, ma anche di problemi della nostra Valle Sabbia.
 
Unico escluso in quell’occasione fra i valsabbini Flavio Carretta, 60enne consigliere comunale a Capovalle, già candidato nel ruolo di sindaco a Brescia.
Anche Carretta è nella lista del Pdl e gli avevamo promesso un’intervista.
Eccola: gli abbiamo rivolto le stesse domande preparate per i suoi colleghi chiedendogli altrettante concise risposte.
 
Da dove arriva la sua candidatura?
«C’era bisogno di dare un riferimento agli elettori di destra che per vari motivi non vogliono votare il Pdl e neppure la Lega Nord. Ecco, ci sono io».

Se le fosse chiesto di affrontare solo tre problematiche, di quali questioni si occuperebbe?
«Lavoro, lavoro e lavoro. Lavoro per chi non ce l’ha più e ne ha urgente bisogno, lavoro per chi ce l’ha e rischia di perderlo, lavoro per permettere a chi si ostina a vivere in montagna di poterlo fare».
 
Ecco, ci parli di economia, magari in chiave valsabbina.
«Vogliamo ripeterci che stiamo attraversando un periodo di crisi profonda? Ce ne siamo accorti tutti.
Cosa fare in Valle Sabbia? Io ne vedo due di valli: c’è quella che potremmo definire bassa nella quale ci sono le industrie che hanno bisogno di interventi mirati; c’è quella “alta” o di montagna per la quale invece dobbiamo decidere una volta per tutte se la vocazione è quella legata al turismo opure no.
Questo per dire che se decidiamo di sostenere l’economia di montagna, Provincia e Regione non si possono peremettere i soli aiuti alle singole realtà, ma devono dedicarsi ad offrire gli strumenti per uno sviluppo serio capace di mettere in rete quello che di buono c’è e quello che ancora si può fare».
 
La strada per esempio, la scuola...
«Appunto. Sono necessarie le infrastrutture, anche se non possiamo affermare che la valle Sabbia da questo punto di vista sia una valle dimenticata, più di recente almeno, compresi gli investimenti e i progetti per completare la viabilità.
Quanto alla scuola la regione può intervenire fin lì: è ad ogni modo necessario un solido collegamento col mondo del lavoro perché avremo ancora bisogno di formare artigiani capaci, lavoratori dell’industria, imprenditori.
Quello che la regione può fare è però di adottare una politica capace di far rimanere nei piccoli centri di montagna le scuole dell’infanzia e quelle elementari, oltre che favorire la realizzazione di asili nido: strutture senza le quale la montagna si spopola e si inaridisce».
 
Sanità?
«La Valle Sabbia è lunga, una caratteristica orografica che rende difficile ogni soluzione.
Però c’è l’opedale di Gavardo che presto assumerà maggiore efficienza, c’è la postazione per le emergenze di Nozza, c’è l’eliambulanza pronta ad intervenire in pochissimi minuti.
Insomma, si può migliorare e anche parecchio, mi pare però che molto sia stato fatto».
 
Lago d’Idro?
«Dico solo una cosa, e in questo sono d’accordo con il consiglio che Vallesabbianews.it ha voluto dare ai suoi elettori: votate un valsabbino.
Chi il lago lo conosce per davvero non corre il rischio di scambiarlo per una diga, come mi pare sia già successo no? Così è meglio per tutti”.
 
L’ultima domanda, che spesso spiazza gli interlocutori: perché gli elettori valsabbini dovrebbero votarla?
«Chi mi conosce sa che non ho mai mancato l’occasione di dimostrare di voler bene a questa valle. Come nel periodo di impegno in Comunità montana, ad esempio, quando ho mostrato di saper fare le giuste battaglie» è la risposta immediata.
 
Poi ci pensa su un po:
«Però mi lasci aggiungere un paio di cosette, anche se mi tirerò dietro gli strali di qualche alleato.
La prima è che ho notato da parte della Lega un certo disinteresse sui problemi reali e ho l’impressione che siano costretti a fare una campagna elettorale in sordina. E' evidente che hanno tutto sommato dei candidati di riferimento per ogni area della provincia, ma anche che non possono permettersi di fare ombra al figlio del capo e questa la dice lunga su ciò che sta accadendo dentro a quel partito.
La seconda è un appello agli ex di Alleanza Nazionale perché il loro voto venga espresso scegliendo un candidato all’interno del Pdl.
So che molti sono attratti dalla Lega Nord, ma non sono certo loro ad incarnare gli ideali di chi è di destra. Si ricordino, ma è solo per fare un esempio, che i leghisti sono quelli pronti a mettere il tricolore nel cesso».
 
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