«Controricorso»: Idro si sfila
di Ubaldo Vallini

L'amministrazione comunale di Idro annulla la delibera che dava mandato all'avvocato di resistere al ricorso pendente davanti al tribunale delle acque.

 
"Non ci pare il caso che l'Amministrazione comunale debba spendere dei soldi per avversare il ricorso presentato dal Coordinamento delle Pro loco. Preferiamo per quel provvedimento un corso normale, tanto più che non credo sia in nostro potere dargli una determinazione diversa da quella che vorrà imporgli il Tribunale Superiore delle Acque". Nelle parole del sindaco di Idro Giuseppe Nabaffa, in estrema sintesi, le motivazioni che hanno portato la sua Giunta ad annullare la delibera che dava mandato all'avvocato Giacomo Bonomi di contrastare il procedimento avviato dall'avvocato Franco Mellaia.
 
Mandato di fatto decaduto, quindi, ma solo per Idro.
Le Amministrazioni di Anfo, Bagolino e Lavenone, infatti, in continuità con quanto già avevano deciso in precedenza, hanno confermato il loro impegno nel contrastare l'azione del Coordinamento nei confronti dell'accordo di programma sottoscritto con la Regione Lombardia.
Va detto anche che l'Amministrazione idrense è l'unica che nel frattempo ha cambiato «connotati» e non erà perciò tenuta a confermare gli impegni assunti da quella precedente.
Intanto il Tribunale superiore delle acque avrebbe fissato due nuove date: il 26 maggio per una nuova udienza istruttoria, il 9 giugno per dare modo al collegio dei giudici di incontrare i rappresentanti legali delle controparti.
 
La decisione presa dall'amministrazone Nabaffa nei confronti del ricorso dell'avvocato Mellaia, ad ogni modo, non sposta di un millimetro la posizione assunta dalla stessa Amministrazione mesi fa a riguardo dell'Accordo di programma stipulato fra i Comuni lacustri e la regione.
Era il 9 settembre del 2.009 quando da Idro è partita alla volta di Milano una richiesta di modifica e di integrazione a riguardo, che chiedeva garanzie aggiuntive e una diversa ripartizione dei contributi assegnati ai Comuni rivieraschi.
La regione non ha ancora risposto. Ci sarà da riparlarne dopo le elezioni.
 
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