Ancora non è chiaro se si è trattato di un malore oppure di un guasto meccanico. Fatto sta che Edoardo, autista capovallese della Sia, ha preso una gran botta che l'ha portato all'ospedale. E questo è stato l'unico danno a persone, ma poteva andare diversamente.

Quel che poteva accadere mette i brividi.

 

Erano le 15 di venerdì quando il grosso autobus ha infilato il vecchio ponte che attraversa l'incile del lago d'Idro. Era sceso da Capovalle, aveva attraversato Lemprato, avrebbe girato verso Vestone.

A metà strada fra il ponte della «58» e l'incrocio con la «237», però, qualche cosa dev'essere andato storto.

Saranno i rilievi della Stradale di Salò a fare piena luce. 

 

Fatto sta che il grosso mezzo ha sbandato, ha divelto la ringhiera nei pressi della vecchia sede della farmacia, ha travolto e scardinato due colonnine del metano.

Non pago del disastro già provocato, il bestione è andato avanti ancora qualche decina di metri sbattendo  a destra e a manca, ha impegnato l'incrocio, attraversato la ex Statale e si è schianatato dall'altra parte contro il muro che delimita un parcheggio.

 

Fortuna ha voluto che non ci fossero in mezzo delle persone o altre auto (parecchio strano in quel punto solitamente trafficato), il fato ha stabilito che su quell'autobus di linea non ci fossero passeggeri. Potenzialmente, quella gran massa impazzita di lamiere avrebbe potuto fare una strage.

Il resto sono rimedi: l'ambulanza e il Pronto soccorso, I vigili del fuoco per evitare il peggio col gas, in attesa dei tecnici dell'Asm.

 

La paura è stata tanta e il disagio pure, per i molti che hanno accumulato ritardi di ore, chi per uscire dall'unico sfogo viario per la sponda sinistra del lago, chi per scendere la valle sulla sua principale arteria.Solo dopo le 18, con il complesso intervento di un'autogru fatta salire apposta da Salò, tutto è tornato ad una parvenza di novità.