Le «Piassaröle» che guardano al Kenia
Nel centro storico di Gavardo c’ un nucleo di abitazioni antiche, chiamato Capoborgo, dove oggi pi che mai si stanno incrociando modernit e tradizione...

Nel centro storico di Gavardo c’è un nucleo di abitazioni antiche, chiamato Capoborgo, dove oggi più che mai si stanno incrociando modernità e tradizione. Qui infatti è molto forte la presenza straniera, ma nello stesso tempo è questo il luogo dove si conservano quelle tradizioni popolari che spesso vanno scomparendo, come il piacere di stare con gli amici e il gusto per la buona tavola.

E proprio da queste radici è nato nel 2006 un singolare gruppo, esclusivamente femminile, fatto di donne volonterose, appassionate della vita di paese, che storicamente ruota intorno alle piazze. Ecco perché queste genuine signore hanno deciso di chiamarsi «Piassaröle», tradotto “piazzarole” in un allegoria espressiva.
Si trovano in piazza Zanardelli, oppure si siedono ai tavolini dell’osteria «Piazza Grande» insieme a compagni e amici (molti dei quali membri del club delle «Söpe de Gaart», il progenitore al maschile delle Piassaröle). Insomma, è la piazza l’elemento che le ha unite.

Quando si sono ritrovate a cena il primo sabato di maggio, per celebrare in sostanza la propria nascita, erano una cinquantina. Aggregazione, divertimento e goliardia sono fra le parole d’ordine di questo gruppo, che ha organizzato la scorsa estate alcuni incontri in piazza a base di pizze, torte e angurie, ma che ha partecipato con uno stand anche alla Festa delle associazioni gavardesi.
Sempre impegnate, le piassaröle hanno allestito anche il proprio banchetto durante il mercato che ha animato le domeniche di dicembre, vendendo oggettistica varia fatta a mano e raccogliendo un migliaio di euro da destinare in beneficenza.

Già, perché non c’è solo il divertimento, ma anche l’attenzione al prossimo, che in particolare si è rivolta verso il Kenya, dove il gruppo ha inviato i fondi per l’acquisto di attrezzature scolastiche fondamentali alla Basi Primary School (nella foto) del distretto di Kilifi, permettendo così a tanti giovani di ricevere un’istruzione.
«Dobbiamo ringraziare davvero molto le tante associazioni, gli esercenti e i privati cittadini che ci hanno appoggiato in queste iniziative benefiche: il loro apporto è stato fondamentale» spiega la Betty («mi conoscono tutti così, con il soprannome» dice), une della anime delle Piassaröle.

l.c. da Bresciaoggi
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