Quarta vittoria per le cuoche di Treviso Bresciano
di Cesare Fumana

Stavolta non se l’aspettavano e invece la simpatia della signora Graziella e della figlia Rubina hanno fatto ancora breccia tra i telespettatori della Prova del cuoco.

“Non c’è due senza tre, e il quattro vien da sé”. Chissà se anche le due cuoche del ristorante Lamarta di Treviso Bresciano l’avranno pensato. A vedere l’espressione di sorpresa quando il contatore ha segnato per loro il 64% delle preferenze, sembra proprio che stavolta non se l’aspettassero.

E invece anche ieri, alla loro quarta partecipazione alla trasmissione “La prova del cuoco”, Graziella Massari e Rubina Piccinelli si sono aggiudicate il cinturone del “Campanile Italiano”.

Stavolta a consegnarlo non è stato Beppe Bigazzi che per la “bischerata” dei gatti in padella è stato cacciato dalla trasmissione.
Attorno ai fornelli, mentre madre e figlia cucinavano, c’era l’onnipresente Gianfranco Vissani, che ha preso comunque in simpatia la signora Massari.

D’altronde lei è genuina come i piatti che cucina: difficile resisterle. Sprizza simpatia ogni volta che si infervora presentando i suoi piatti, calcando sulla terminologia dialettale e la tipicità dei sui prodotti. Mentre Rubina ha preparato dei gnocchetti conditi con l’olio del Garda, Graziella ha cucinato “cavrèt de Càci coi rapusoi”, ovvero capretto di Treviso Bresciano con contorno di raponzi.

A sfidarle stavolta c’erano mamma e figlio, pugliesi di Ostini, con altrettanti piatti tipici. Ma il televoto da casa ha decretato ancora una volta la vittoria delle cuoche valsabbine. Ad accompagnare le due donne a Roma c’erano tre alpini del locale gruppo delle Penne nere, in rappresentanza del paese e a dare supporto durante la trasmissione. Ma anche a Treviso Bresciano tutti continuano a tifare per loro.

Ed ora la sfida continua: venerdì prossimo le cuoche del Lamarta si sfideranno con una rappresentanza delle Marche provenienti da Fabriano.

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